PROCIDA – Il disegno di legge approvato dal Senato promette di cambiare il volto delle isole minori. Un primo ok, atteso da 22 anni, da chi combatte la sua crociata per i diritti sacrosanti degli isolani e per il riconoscimento anche per Procida come isola svantaggiata.
La legge mette a disposizione 170 milioni in sei anni per i primi interventi strutturali o correnti, più altri dieci milioni l’anno a partire dal 2025. Risorse considerevoli, per mettere mano alle aree critiche che riguardano ad esempio i trasporti, l’assistenza sanitaria, lo smaltimento dei rifiuti, l’istruzione e molto altro. Purtroppo sappiamo tutti che i disagi di chi vive su un’isola sono notevoli, dove i cittadini isolani sono spesso costretti ad elemosinare i servizi essenziali, dove il trasporto in terraferma diventa particolarmente dispendioso e precario, dove si è costretti a vivere una separazione fisica e sociale dalla terraferma, senza contare che il costo della vita nelle piccole isole è maggiore rispetto al continente e che sempre più spesso risulta oneroso sia per gli abitanti, sia per le attività produttive che gravitano sulle isole.
Tra le novità di cui sento di far partecipe i procidani ci sono ad esempio vantaggi in ambito turistico dove i Comuni potranno predisporre un piano sull’offerta turistica del territorio, la diversificazione per aree di interesse ed una scala di interventi da realizzare con priorità. Sarà possibile organizzare corsi di formazione professionale per gli operatori turistici.
In ambito più strettamente sanitario, che ci riguarda da vicino e su cui abbiamo necessità di certezze, i comuni potranno provvedere alla riorganizzazione dei presidi ospedalieri, e a mettere in campo iniziative per la promozione di pratiche di volontariato da parte dei cittadini.
Novità pure per i dirigenti scolastici, docenti e personale ATA isolani per i quali il Miur dovrà attuare criteri preferenziali da applicarsi in sede di assegnazione dei posti disponibili sulle isole proprio a coloro che sono già residenti sulle isole.
Capitolo finanziabile sono pure la messa in sicurezza dei porti e degli approdi, la realizzazione degli interventi in materia di dissesto idrogeologico, il ripascimento delle spiagge.
Nel campo dei rifiuti i comuni dovranno migliorare la raccolta differenziata, il reimpiego e il riciclaggio; incentivare il compostaggio domestico, prevedere in via sperimentazione un sistema di vuoto a rendere su cauzione, con incentivi per gli operatori che decidono di entrare nella
sperimentazione.
Le regioni poi possono trasferire ai comuni delle isole minori la proprietà o la gestione dei beni del demanio regionale che insistono sui rispettivi territori, compresa la competenza al rilascio dei titoli concessori e autorizzativi.
Insomma ci sono le premesse per cambiare il volto anche alla nostra isola e assicurare maggiore benessere ai nostri concittadini. E’ chiaro che tutto poggia su un’amministrazione dalle spiccate capacità progettuali, da una visione organica di futuro, da un coinvolgimento costante e produttivo di cittadini e di categorie. Come “Procida in Movimento” faremo la nostra parte, garantendo una piattaforma su cui agire e una serie di iniziative che possano preparare meglio l’isola ad affrontare il salto di qualità. Prioritarie, in tale quadro di avanzamento, restano per noi anche le battaglie per garantire il biglietto residente ai “Figli delle isole” di cui invieremo il testo della richiesta al sottosegretario per i rapporti con il Parlamento, Vincenzo Maurizio Santangelo, ma anche garantire un’isola accessibile e fruibile da tutti i disabili, trasporti marittimi adeguati e meno onerosi, il riconoscimento della Corricella nel Patrimonio Unesco, un trasporto locale efficiente ed ecologico. Una manifestazione di simpatia va anche verso l’azione di questo Governo che si dimostra veloce e sensibile nel cercare di dare all’Italia il cambiamento sperato.
Tutta aria fritta(non mi riferisco al ddl che è valido) dal momento che procida gode di eccellente salute a detta sia dei procidani che degli ospiti.I punti critici evidenziati come trasporto marittimo,scuola,sanitario,rifiuti,demanio ecc. sono stati tutti brillantemente superati(a procida) e non mi risulta,alla mia veneranda età,che li abbiamo mai elemosinati.Il trasporto marittimo non è stato mai cosi efficiente-procida è collegatra con la terraferma con 74 accosti e cè solo l’imbarazzo di sciegliere il mezzo e l’ora(aliscafo-catamarano-monocarena-ferry-unità SDM-sostentamento dinamico-bidirezionale ecc.)Costo della vita piu’ oneroso?-L’Istat nel 2016 ha classificato procida al 4° posto per il reddito pro-capite D’ITALIA-Sanitario(leggasi articolo del Dott.Retaggio all’argomento)-Scuola: Sin dalla scuola per l’infanzia al superiore i dipendenti Miur procidani sono l’87%(che lavorano a procida)-Passaggio del demanio marittimo dalla regione al comune(a procida è evvenuto nel 1997-sei rimasto indietro di 2o anni)-Rifiuti- Procida è uno dei comuni piu’ virtuosi specie per la raccolta differenziata.Biglietto per “i figli di Procida”(come me)- Vengo il venerdì santo ed un mese d’estate(come la maggior parte di quelli che vivono fuori) e visto che ora si viaggia tutti con Freccia,non è uno scandalo pagare il biglietto napoli/Pozzuoli-procida-Caro Peppe,se vuoi precostituirti una base valida per le prossime elezioni comunali,cerca di trovare motivazioni piu’ serie e concrete in quanto questa è un’offesa all’intelligenza procidana.
Alla prospettiva descritta nell’articolo, per la quale si configurerebbe la possibilità di
destinare più di 170 milioni alle isole minori, al fine di apportare migliorie alle loro
specifiche realtà e alla qualità della vita degli abitanti, si oppone il commento di Maurizio Scotto, sorretto da argomenti circostanziati e precisi. È interessante leggerlo, perché egli ritiene che, erroneamente, siano state individuate carenze in settori già molto ben funzionanti, nei quali intervenire sarebbe superfluo e costituirebbe nient’altro che un inutile spreco di soldi ed energie. Dato l’ingente finanziamento di cui disporre, un ulteriore contributo in termini esplicativi che determini, con maggiore dovizia di particolari, le linee guida del progetto da attuare, sarebbe sicuramente utile anche a fugare ogni possibile dubbio in chi apprende le informazioni relative a Procida, esclusivamente, attraverso il blog.
Non c’è nessun dubbio
basta leggere la legge,e capire quanto è importantissima, Basta fare progetti adeguati,in special modo
x contrastare l’erosione delle spiagge e delle coste,come M. Colturi vorrebbe…o mi sbaglio..
A tal proposito, potrebbe Sig.ra Colturi o Sig. Scotto dirci qualcosa dei canoni pagati dagli stabilimenti balneari (chi è il percettore e a quanto ammontano per singolo esercente)? E’ una curiosità che penso sia condivisa anche da altri lettori. Grazie.
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/DDLPRES/0/1069348/index.html
Mi piacerebbe che i procidani tutti leggessero il testo di questo disegno di legge
per capire l’enorme importanza che può avere questa legge x tutte le problematiche connesse all’insularità.
Se poi,c’è qualcuno che pensa che le isole vivono una situazione splendida,sono cavoli suoi.
http://www.ancim.it/
D’altronde se i Comuni x tutelarsi meglio hanno fondato un’associazione già dagli anni 80,e a cui partecipa anche Procida
un motivo ci sarà,anzi,mille motivi ci sono.
Bravo Peppe che hai fatto conoscere questo importantissimo disegno di legge che arrecherà solo benefici e tutele.
L’isola di Bengodi,come qualcuno la descrive,è solo nella sua fantasia
A Geppino Pugliese, per aver voluto comunicare agli utenti del blog il link contenente il testo dell’importante Disegno di Legge n.497 XVIII Legislatura, denominato “Legge quadro per le isole minori”, che, già da sola, potrebbe rappresentare il vademecum di un’amministrazione efficiente, va, semplicemente, un sentito, grazie.
il comma 5 dell’articolo 1 recita: “Le isole minori del territorio nazionale rap-
presentano un’estensione del territorio regionale di appartenenza. Le regioni si impegnano a rimuovere gli ostacoli…in conseguenza dell’insularità, al fine di garantire il rispetto del principio di parità’ di trattamento, sancito dall’art.3 della Costituzione.
L’art.14 è dedicato, invece, espressamente, al piano per l’assetto idrogeologico, per il quale ammetto di avere manifestato una preoccupazione che, peraltro, immagino, ampiamente condivisa da tutti.
Ritengo, anch’io, un merito del politico Peppe Giaquinto l’adoperarsi per avvicinare
I Procidani, di nascita o d’elezione, ai programmi da attuare a beneficio dell’isola, tanto più’ se, come in questo caso, attenzione prestata e acquisizione di informazioni, sia pure indiretta, potrà produrre, ci si augura, anche maggiore condivisione.
Personalmente, ho scritto “Il patrimonio dell’umanità” proprio in seguito alla lettura di Sue affermazioni relative al desiderio di vedere la Corricella riconosciuta come Sito Unesco.
In risposta a Sandrino: sono spiacente, non ne ho proprio idea.
Grazie per l’attenzione.