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Assoutenti: La questione Ospedale, o meglio Pronto Soccorso Attivo di Procida

Di Giuseppe Rosato Assoutenti Procida

PROCIDA – Nell’ultimo Piano Ospedaliero della Campania, a seguito di pressioni del territorio che venivano da diversi anni, venne ottenuta la istituzione sull’isola di un Pronto Soccorso Attivo di tipo A (PSA) per l’urgenza e l’emergenza; esso era aggregato all’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Ciò significa che il personale del PSA veniva dall’organico dell’Ospedale di Pozzuoli (oggi si trova in località La Schiana, comune di Pozzuoli), un po’ come se fosse un piano aggiunto di quell’ospedale.

Il PSA aveva un servizio 24H con la presenza di un anestesista, un chirurgo, un internista ed un ginecologo.

Con il passar del tempo, facendo riferimento alla carenza di personale, l’ASL Na2, che gestisce l’area Nord-Ovest della provincia di Napoli, ha ridotto tali presenze.

Abbiamo  appreso che il Commissario governativo (Polimeni) ha ridotto il ns PSA ad un generico PPI (Punto di Primo Intervento) con la presenza del solo rianimatole, trasformando i 9 posti letto esistenti al servizio del PSA in Ospedale di Comunità, cioè una struttura di cura gestita da infermieri e medici di base (i medici curanti che già sono nell’isola), senza alcun specialista. Ciò oltre al servizio 118 che cura il trasporto da casa a tale PPI!

Dunque anche un taglio che richiede di applicare dei punti, devo ritenere comporterà il trasferimento a Napoli, con ambulanza, idroambulanza, elicottero, a seconda della gravità del codice?

Il Piano redatto dal Commissario è alquanto fumoso infatti, per quanto riguarda l’Organizzazione dell’Area di assistenza in Emergenza, relativamente a Procida, prevede: Per l’isola di Procida: il piano prevede un Punto di Primo Intervento più un ospedale di comunità. L’Azienda potrà individuare idonei modelli organizzativi per garantire specifiche criticità per l’erogazione dei LEA.

In pratica viene tutto lasciato al buon cuore dell’ASL Na2 Nord che si è liberata dall’obbligo di approntare un PSA, come avrebbe dovuto fare finora, e potrà organizzare i servizi al minimo.

L’isola vuole certezze. Non può accontentarsi di servizi gentilmente concessi dal manager di turno.

E’ da censurare il lavoro svolto dal Commissario governativo Polimeni che non si è nemmeno posto una semplicissima, quanto logica, domanda: perché le tre isole del golfo vengono trattate in maniera differente su una questione vitale come il trattamento sanitario in condizioni di emergenza?

Nemmeno Capri ed Ischia raggiungono i parametri nazionali per aver “diritto” al PSA, ma in virtù dello status di isola lo hanno ottenuto in deroga, così come Agropoli, Sapri e Roccadaspide, nel salernitano, perché questa disparità di trattamento?

A mio avviso tale censura è molto grave e credo che qualcuno dovrebbe chiedergli conto di tanta leggerezza!

Procida chiede la conferma del PSA sull’isola e non accetterà alcuna riduzione. L’eventuale Ospedale di Comunità potrà essere aggiuntivo, se lo si ritiene utile ad efficentare la spesa per tenere la struttura sull’isola.

Infine, per quanto riguarda i passi che il Comune sta compiendo, poiché il Piano Regionale è comunque subordinato ad eventuali osservazioni da parte del Ministero della Sanità, oggi si sta fa sensibilizzando il gabinetto del Ministro Lorenzin per ottenere il ripristino di quanto tolto.

Intanto la popolazione è in fermento e, con ogni probabilità, si andrà allo sciopero generale sull’isola con blocco del porto.

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