PROCIDA- Se oggi mi domandassero quale sia il mio supereroe preferito, risponderei, in modo per alcuni insolito, Greta Thunberg. Non voglio dilungarmi troppo su chi sia Greta ma sui fatti, le azioni che ha messo in atto e che non sono state dunque solo parole. È riuscita, attraverso i suoi discorsi sull’inquinamento, sul riscaldamento globale, estinzioni di massa, a zittire quello che era il silenzio stesso. Duranti i suoi discorsi si può notare la rabbia, la determinazione che spicca dai suoi occhi ma anche un briciolo di paura, la stessa che noi generazioni attuali versiamo su di noi e su quelle che verranno in seguito, perché non è giusto che tutto quello che oggi abbiamo debba, tra 50 o 60 anni, scomparire e che quindi i nostri figli non potranno viversi la terra in tutte le sue forme come hanno invece potuto fare le generazioni precedenti. Se noi ragazzi scioperiamo nelle piazze non è un pretesto per “saltare la scuola” ma perché un domani forse saranno già distrutte, e perché tutto questo? Prima di buttare una cicca di sigaretta per terra, prima di gettare una bottiglia di plastica nel mare riflettiamo sul motivo per il quale lo stiamo facendo e sulle conseguenze che provocheranno. Questi gesti possono sembrare infantili, ma tutto quello che facciamo di errato influenza negativamente l’ambiente, anche nel nostro piccolo possiamo fare tanto… come manifestare nelle piazze delle nostre città. Una di queste si è tenuta ieri partendo da via Principe Umberto fino a Piazza della Repubblica il tutto organizzato dai ragazzi del quinto nautico, linguistico e scientifico che sono stati davvero impeccabili rappresentando dei fermi punti di rifermento per questa giusta causa. I liceali hanno cercato di spiegare, in breve, a tutte le persone che ne avevano preso parte, dai ragazzi di 14 ai 19 anni più o meno, quello che sta accadendo al pianeta Terra; numerosi erano i cartelloni con slogan e frase varie che univano il nostro unico obiettivo: salvaguardare il benessere di ogni essere vivente e della nostra unica casa, la Terra. La Terra… quella che noi stiamo distruggendo ma stentiamo ancora a non crederci; pensate solo che molti scienziati hanno detto che il riscaldamento globale è diventato un problema incrementato notevolmente, ma molti uomini si sono opposti a queste dichiarazioni. Ecco anche Leonardo di Caprio durante un‘intervista al presidente americano si domandava come mai il riscaldamento globale fosse considerato un qualcosa di irrilevante ed egli rispose dicendo che il riscaldamento cosi come l’inquinamento è un qualcosa che non si verifica subito. Ciò che mi fa rabbrividire e arrabbiare è il fatto che oggi ancora molte persone, come proprietari di grandi multinazionali, politici e lo stesso presidente degli Stati Uniti d’America, Trump negasse i cambiamenti climatici ironizzando dicendo «Oggi dovrebbero esserci 21° e invece fa freddissimo. Tutti a parlare di riscaldamento globale, dov’è ? Ne abbiamo bisogno, si gela!» e tutto questo solo per strategie politiche e per il profitto immediato. Per gli stessi moventi ogni anno scompaiono 13 milioni di ettari di foreste perfino incendiate ma una volta fatto questo tutta l’anidride carbonica racchiusa in loro viene rimessa nell’aria, la calotta climatica in 40 anni si è assottigliata del 40% quindi come potrò parlare ai miei figli di animali meravigliosi come l’orso polare quando ormai sarà già estinto? Le barriere coralline che stabilizzano il clima stanno morendo e di conseguenza anche gli ecosistemi dei vari pesci. Nel 2050 si prevedono 200milioni di rifugiati climatici, ma quando la smetteremo di costruire dei muri ed essere più solidali tra noi? L’unica cosa che posso e che puoi fare è aiutare quella che è la nostra unica casa, che non potrà rinascere e quindi non avremo altra opportunità. Come scritto in uno dei manifesti è inutile che l’uomo conquisti la Luna se poi finisce per perdere la Terra.
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BRAVA! MICHELA si sente nelle tue righe la rabbia per quello che sta succedendo e succedera” ancora di più”se non ci diamo una mossa tutti insieme voi giovani fate bene a dimostrare a dare un senso alla nostra non curanza della natura ELSA MORANTE scrisse un libro che si intitolava COSI : IL MONDO SALVATO DAI RAGAZZINI. io credo che lotterete tutti insieme vedremo qualcosa con la speranza che anche il mondo adulto si svegliera” dal sonno. Complimenti!
Non si può che essere contenti del fatto che si stia prendendo coscienza di un problema reale come quello della energizzazione della superficie terrestre, ma forse non bisognerebbe dimenticare che la responsabilità di quanto sta accadendo non è di fantomatici responsabili da mettere alla gogna ma è di tutti noi, nessuno escluso. Forse abituati dalla troppa disponibilità energetica ci dimentichiamo che i nostri comportamenti quotidiani, per quanto possano essere considerati di piccola entità, incidono profondamente sull’ambiente.
È vero, un efficientamento di tutti gli apparati che producono energia può portare, a parità di condizioni, ad ottenere un risparmio energetico e quindi di inquinamento ma è proprio la parità di condizioni che non viene rispettata e l’efficientamento energetico si traduce in un maggior consumo di energia invocando un maggior benessere a parità di costi.
Vorrei fare alcuni esempi per chiarire la questione.
Forse non è noto a tutti che le maggiori emissioni di CO2 nelle città sono dovute al riscaldamento domestico con % del totale delle emissioni che vanno dal 47% di Genova al 75% di Firenze contro la media del 10,2% derivante dai trasporti (privati e pubblici). Ora, se ognuno sapesse che un incremento di un °C in casa aumenta il consumo di combustibile del 8-10% e che ogni ora di riscaldamento in più aumenta il consumo dell’8%, forse ci si renderebbe conto che indossare in casa un maglioncino sopra la T-shirt farebbe abbassare di molto le emissioni di gas serra. Del resto i nostri nonni usavano riscaldarsi con i bracieri che, seppur proporzionalmente molto inquinanti, in realtà emettevano in assoluto poca CO2. Eppure nelle fredde case dei nostri nonni non si moriva assiderati……. Tra le due situazione c’è un giusto “mezzo” che abbiamo da troppo dimenticato. Senza contare poi il costo sanitario e sociale di questo comportamento perché alte temperature abbassano l’umidità relativa e provocano secchezza delle mucose con riniti congiuntiviti, tracheiti ecc., e della pelle che tende ad invecchiare precocemente. Forse a Procida l’incidenza delle emissioni da riscaldamento è meno marcata che in città ma ogni granello di sabbia contribuisce a fare la spiaggia. A Procida c’è poi la pessima abitudine di bruciare gli sfalci e le potature dell’orto, cosa che costituisce uno dei sistemi più inquinanti che si conoscano con emissioni di CO2 ma anche di Idrocarburi Policiclici Aromatici che, in gran parte, sono cancerogeni. Eppure mi sembra che il Comune si era dotato di un pellettatore per trasformare questo materiale appunto in pellet, avrà mai lavorato? Esisterà ancora?
Una considerazione analoga vale per i motori a combustione interna per i quali l’efficienza è aumentata ma non sono diminuiti i consumi perché sono aumentate le dimensioni ed il peso delle autovetture ed il vantaggio della maggiore efficienza viene perso dall’incremento di fabbisogno energetico per muovere veicoli sempre più grandi e pesanti (in particolare i SUV). A poco vale pensare che l’elettricità o l’idrogeno siano la soluzione per le emissioni perché questa è un falso convincimento in quanto non esistono miniere di idrogeno o di elettricità e la produzione di queste fonti viene fatta per elettrolisi (idrogeno) e con generatori (elettrcità) che spesso funzionano con i combustibili fossili e quindi emettono CO2, magari lontano da noi, ma sempre di emissioni di gas serra si tratta.
Anche la nostra scelta di contenitori usa e getta, perché comodi, non fa che aumentare l’impatto antropico sulla terra aumentando le emissioni legate alla loro produzione ed al loro smaltimento.
Allora. manifestare va bene, chiedere politiche più attente alla salvaguardia dell’ambiente è giustissimo, ma ognuno di noi potrebbe, con una sana e costruttiva autocritica sui nostri comportamenti, senza tanto clamore, essere molto incisivo sui problemi ambientali.