Di Davide Zeccolella – Nulla da fare per i signori cacciatori della Campania.
Accogliendo un ricorso presentato dal WWf, il Tribunale Amministrativo in assenza del “piano faunistico” che dovrebbe regolamentare sulla base di censimenti e studi scientifici i tempi, i modi e le specie oggetto di caccia, ha sospeso la pre-apertura della caccia il cui inizio era fissato per il prossimo 1 settembre e che evidentemente è rinviata al giorno 18 dello stesso mese. La pre apertura avrebbe consentito ai signori cacciatori di sparare esclusivamente alle specie tortora e quaglia, ma si sa benissimo che in una Regione in cui il malcostume e il vandalismo venatorio dilagano ciò significa dare via libera anche agli “sparatutto” o alle bande che seminano richiami notturni vietati in ogni dove per attirare “selvaggina” da sparare facilmente ai primi raggi di luce del giorno. A parole sono tutti “onesti” per carità, ma si sa che i vizietti sono difficili da vincere…
“L’assenza del piano faunistico, ossia di un quadro di riferimento certo, scientificamente attendibile, ha posto in evidenza l’illegittimità di una prassi come la pre-apertura”, commenta Raniero Maggini, vicepresidente del Wwf Italia.
“Nonostante la caccia ai primi di settembre sia dannosissima e per questo non conforme ai dettami scientifici e normativi dell’Unione europea – ha aggiunto Maggini al quotidiano La Repubblica -, ogni anno molte Regioni la ripropongono per soddisfare le richieste del mondo venatorio, tuttavia consapevoli di approvare atti discutibili e quindi passibili di annullamento dal giudice amministrativo, come è avvenuto oggi per la Campania”.
“Ricordiamo a tutti i cacciatori campani – prosegue Maggini – che se
andranno a caccia dal primo al 15 settembre, il periodo che il Tar Campania ha ritenuto non legale, saranno ritenuti bracconieri a tutti gli effetti, perseguibili quindi dal giudice penale”.
Dunque per l’apertura legale della stagione di caccia tutto è rinviato alla terza domenica di settembre, quando tra l’altro prenderà pienamente vita il calendario venatorio per l’annata 2011 – 2012 che molte novità normative e comportamentali impone ai seguaci di Diana.
Si spera e ci si augura di assistere ad un rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine e delle guardie venatorie volontarie delle associazioni protezioniste, venatorie e agricole, nel rispetto di quella parte di cacciatori osservanti la normativa.
Invito rivolto in modo particolare all’associazione Federcaccia che nella sola Provincia di Napoli ha un esercito di circa 230 guardie venatorie e che, stranezza delle stranezze, eleva un numero di sanzioni poco inferiore al numero di uragani avvistati nel Mediterraneo.
Se la cantano e se la suonano, si direbbe!
Davide Zeccolella