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Caremar, storie di ordinaria follia

caremarStorie di ordinaria follia per chi si muove giornalmente per l’isola di Graziella. Ieri, saltata la corsa dell’aliscafo Caremar da Procida per Napoli alle ore 10,40, saltata la corsa del traghetto delle ore 17,20 da Ischia per Procida, ritardi e disagi al porto di Napoli dove, a causa dello sciopero del personale addetto alla biglietteria, la nave Caremar che sarebbe dovuta partire alle 19:25 da calata Porta di Massa alla volta di Ischia, con scalo a Procida, ha mollato gli ormeggi con 15 minuti di ritardo, ed è attraccata al porto di Procida dove è accaduto del paradossale. Tutti i passeggeri, compresi quelli che sarebbero dovuti scendere a Ischia, sono stati costretti a scendere al porto dell’isola di Graziella per pagare il loro biglietto prima di riprendere “il pellegrinaggio” per l’isola verde.

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3 commenti

  1. Ordinaria follia proprio così. Dalla maledetta privatizzazione sta venendo fuori un piano di distruzione di diritti ( non privilegi) sacrosanti. Orari di lavoro fuorilegge, organizzazione del lavoro fuorilegge, licenziamenti fuorilegge. Si ordinaria follia a cui bisogna rispondere con ordinaria razionalità riportando la legalità a bordo di tutte le navi che operano nel golfo di Napoli.

  2. Saro’ la voce fuori dal Capitolo, quella che dara’ fastidio, perche’ forse guardero’ l’altra parte del bicchiere. Perche’ si fa presto a vedere solo quella parte del bicchiere, quella vuota. Pero’ nessuno parla della gestione clientelare di una Azienda pubblica, finanziata da tutti, nella quale non c’e’ mai stato accesso per chi non aveva parenti o amici “grossi”. Un’azienda alla quale e’ stato succhiato tanto sangue, libretti di navigazione imbarcati per quasi un anno intero, completati sempre da giorni e mesi di malattia “fittizia”, a scapito di un’azienda “pubblica”, che sotto quella “pubblicita’ ” regalava sicurezza, essere imbarcati, senza praticamente mai vedere scomparire la terra all’orizzonte. Adesso che l’Azienda sta diventando, come conseguenza naturale della fine di un salasso economico che e’ andato avanti per fin troppo tempo, “normale”, come lo sono Medmar, Lauro, eccetera, ci scandalizziamo. Adesso si interpellano i diritti. I doveri mancati, gli abusi perpetrati, no, quelli non ci sono mai stati, vero?! Potrei andare avanti per molto e invece mi fermo qui’, augurando a tutti Buon Natale e Felice Anno Nuovo, dal mezzo del Pacifico, come e’ capitato spessissimo nei tanti anni di mare, vissuti spesso a prendere i traghetti Caremar per andare ad imbarcare, per davvero, lavorando 11 ore al giorno di media per mesi interi, per davvero, senza essere scandalizzato, senza chiedere aperture di tavoli tecnici o l’intervento del Comune e/o assessori vari. Buone Feste. Specie a chi, come me, e’ lontano dai propri cari.

  3. Mimmo la tua osservazione è semplicemente uno sfogo di un marittimo, che non ha

    praticamente avuto la fortuna di entrare in Caremar, perche non ti sei messo in fila al tuo Santo Procidano

    come hanno fatto tanti tuoi paesani, il Santo c’è l’avevate in casa, approfittare adesso ormai è tardi.

    Auguri e buon Natale e felicissimo Anno nuovo e ti auguro di trovare una società come Caremar così

    impari perche si stava sempre imbarcati.

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