Casamicciola: La famiglia Monti-De Donato si trasferisce al Municipio: “Da oggi vivremo qui”

di Gennaro Savio

“Non abbiamo futuro, l’attesa dell’abbattimento della nostra casa è peggiore di una condanna a morte”.

Con queste parole impregnate di angoscia e di paura, ieri pomeriggio avevamo lasciato i coniugi Monti-De Donato proprio sull’uscio della loro casa che a giorni sarà abbattuta. Paoletto, stimato operatore ecologico e la moglie Concetta, per tutti Tina, umile lavoratrice d’albergo, non avendo più dove vivere, si sono recati nel Municipio di Casamicciola per chiedere e ottenere dal Comune il diritto ad avere una casa.
Gli striscioni esposti all’esterno della Sede Municipale stanno a testimoniare il dramma che stanno attraversando questi umili cittadini costretti dallo stato inadempiente a costruirsi la casa abusivamente. All’interno del Municipio hanno sistemato i letti dove dormiranno in attesa di una nuova abitazione.

“Se mi abbattono l’unica abitazione che ho, da oggi in poi questa è la mia nuova casa”, così ha esordito Carlo Monti, Paoletto per tutti, nel mentre entrava con la sua famiglia nel Municipio di Casamicciola. “Me ne andrò da qui solo se mi daranno le chiavi di una nuova casa, io non ho dove andare a vivere”. Tanti sono i cittadini che si stanno recando al Comune per far visita ai coniugi Monti-De Donato. Tra gli altri abbiamo incontrato Luigi Impagliazzo a cui lo Stato lo scorso anno abbatté la casa con inaudita violenza. “In queste ore rivivo il dramma dell’anno scorso. La ferita per l’abbattimento della mia casa è sempre più profonda e il mio stato d’animo è a pezzi”, ci ha dichiarato.

Domenico Savio, che in queste ore si era recato a trovarli nella loro abitazione, ha espresso la solidarietà sua e quella del Movimento unificato di lotta per il diritto alla casa alla famiglia Monti-De Donato“Siamo tutti vicino a Paoletto, Concetta e i loro piccoli bambini Luca e Rossella a cui esprimo a nome di tutto il Movimento di lotta unificato per il diritto alla casa la nostra incondizionata solidarietà umana e sociale. E’ un loro diritto costituzionale rivendicare dallo Stato, in questo caso rappresentato a Casamicciola dal Comune, il diritto costituzionale alla casa”.

Resta il rammarico che nell’italietta di oggi dove il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi può permettersi il lusso di possedere villoni e castelli e dove deputati e senatori vivono agiati la propria esistenza in ville e villette, alla povera gente che è stata costretta a costruirsi la casa abusivamente dallo Stato inadempiente, si abbatte con disumanità e violenza, in nome di una legalità che esiste solo per i fessi, quel morso di casa che chi ha potuto, seppur tra mille difficoltà, è riuscito a costruirsi con immani sacrifici e per cui stanno ancora pagando i debiti contratti: che schifo! Intanto sabato prossimo 4 dicembre 2010 il popolo di Ischia è chiamato a scendere in piazza per protestare contro la tragedia e la vergogna sociale degli abbattimenti delle prime case di necessità

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