Sui marinai di Ischia e Procida si abbatte un uragano

BEN 52 INDAGATI CHE AVREBBERO FALSIFICATO DEI CERTIFICATI

Napoli – E’ un numero impressionante di indagati, di marittimi dell’isola di Ischia e Procida.

Da Il Golfo di domenica 20 febbraio 2011

Ben 52 quelli iscritti nel registro al modello 21, dal sostituto procuratore della repubblica Francesco de Falco, oggi in forza alla Direzione Distrettuale Antimafia. L’accusa per tutti è di uso di un atto falso, per “agevolarsi” la carriera solcando i mari. Una certificazione importante, indispensabile se si vuole realmente intraprendere questa carriera e ottenere il libretto per salire a bordo delle navi da carico-passeggeri o per trasportare il petrolio.

Sarebbero stati totalmente falsificati alcuni certificati della società greca “Marine Trining and Safety Consultants Ltd” di Pireo.  L’inchiesta è relativa agli anni 2003-2007. Dopo le perquisizioni subite dagli studi medici nelle scorse settimane per un altro filone di indagini sempre relative al mondo marittimo, un’altra doccia fredda per la categoria lavorativa più numerosa sull’isola.

Cliccando sui due link torvate l’elnco degli indagati:

Prima parte Seconda parte

Un lungo elenco sul quale hanno lavorato a lungo gli uomini del comando generale delle capitanerie di porto, che si sono occupati di questa come di altre vicende, sulle quali attualmente vi sono approfondimenti giudiziari

nei confronti di altri marittimi isolani e di importanti personaggi che gestiscono queste aziende.

Una vicenda che parte da lontano, dal 2002-2003, quando c’è questa impennata di richieste di certificazioni che col passare del tempo insospettisce la capitaneria di porto che a quel punto cerca di capire come mai si ricevono delle certificazioni che di fatto“abilitano” l’imbarcato ad essere considerato un lavoratore del mare preparato nella sicurezza, in quelle norme sanitarie che sono

indispensabili quando si è in mezzo ad un oceano e si manifestano improvvise esigenze che debbono essere affrontate da personale qualificato ed esperto. Professionalità che possono essere dimostrate solo dopo aver partecipato ad un corso di perfezionamento.

Qui invece ci troveremmo dinanzi ad una situazione diversa. Alla presenza di certificazioni rilasciate da una società greca che avrebbe attestato che i vari 52 indagati

sono risultati a posto con la legge di aver ottenuto queste certificazioni che sono state utilizzate al fine di consentire il loro imbarco sulle navi di una certa importanza.

Qualcuno avrebbe, nel frattempo, posto in essere una sorta di operazione “internazionale” Falsificando le attestazioni di questa agenzia greca e rivendendo a caro prezzo per somme

di diverse migliaia di euro. Un vero e proprio business che ha arricchito coloro che gestivano il traffico delle certificazioni. Vero come è vero che allo stato solo individuate solo queste 52 posizioni, chi lo sa quante altre non sono emerse in tutto il territorio nazionale e sospettiamo anche a livello europeo. Per la ramificazioni e gli interessi che ruotano intorno ai lavoratori marittimi.

Se è vero come è vero altre indagini sono in corso nella stessa capitaneria di porto per certificazioni di atre tipologie riguardanti le telecomunicazioni che sono state gestite da altre agenzie questa volta italiane, e che costano diverse migliaia di euro. In alcuni casi è stato attestato la regolare frequentazione ai corsi di marinai. Ma nella sostanza tutto era aleatorio, di “alunni lavoratori” neanche l’ombra. E tutto questo non si fa gratis, si sgancia molto di più di quanto costerebbe un corso ben frequentato.

Il 415 bis, la chiusura delle indagini preliminari è stato notificato agli indagati e ai difensori nominati per tutti l’accusa è: «Perché in qualità di marittimi, senza essere concorsi nella relativa falsità, al fi ne di procurarsi un vantaggio (consistente nell’esercizio della loro professione a bordo di navi mercantili) facevano uso reiterato dei sottoelencati “certifi cati adeguati” apparentemente rilasciati dal centro di addestramento Marine Trining and Safety Consultants LTD con sede in Piraeus (Gre) risultati falsi in quarto totalmente difformi dagli originali in specie». Per il periodo trascorso c’è chi potrebbe evitare di finire dinanzi al tribunale per difendersi da questa accusa che parte dal 2003 e cessa il 2007.

Chi riuscirà a dimostrare di aver ricevuto questa certificazione falsa, di non averla utilizzata nei primi anni 2000 e di svolgere altra attività, non quella di marittimo, potrebbe uscire dal vortice giudiziario ed evitare la richiesta di rinvio a giudizio ottenendo la prescrizione dal pm; tutto questo, però, dovrà essere dimostrato con documenti alla mano con libretto di navigazione dove tutto è riportato.

P.M.

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