I “Figli di Procida” non saranno più turisti in casa loro

PROCIDA – Ieri è stata una giornata più che positiva per i tanti “Figli di Procida” sparsi lungo tutto lo stivale, da Nord a Sud, e nel mondo i quali, al di là del vantaggio economico di non dover più versare la fastidiosa tassa di sbarco all’atto di far ritorno sulla loro isola, vedono riconosciuto il diritto dovere morale di far parte della comunità procidana a pieno titolo.

A darne notizia il Sindaco Dino Ambrosino che dice: “Al Comune è accaduto un evento più unico che raro. Per la prima volta nella storia, un capitolo di entrata del bilancio è insufficiente a contenere gli incassi. Con il contributo di sbarco 2019, nel mese di novembre abbiamo superato la previsione di 500.000 euro! Un grande successo del nostro territorio che probabilmente non ha mai visto una presenza così numerosa di ospiti. Chiaramente useremo queste risorse con attenzione, ma la soddisfazione di andare incontro alle richieste dei figli di Procida ce la possiamo e dobbiamo prendere. Abbiamo proposto al revisore dei conti la delibera che porteremo in Consiglio venerdì 20 dicembre. Iniziamo con l’esonero del contributo di sbarco per i procidani non residenti che hanno sull’isola parenti entro il secondo grado”.

La proposta che verrà portata in discussione al prossimo Consiglio Comunale prevede, infatti, di modificare l’art. 5 del Regolamento Comunale di applicazione del contributo di sbarco integrando al comma 1 come segue: “Sono altresì esentati dal pagamento del contributo i soggetti legati da una parentela entro il 2° grado ai cittadini residenti a Procida”.

Grande gioia viene espressa da Giuseppe Giaquinto, che da anni sta sollecitando le forze politiche a porre fine a quello che, per molti, è visto come una vera e propria forma di discriminazione: “L’annuncio dato dal Sindaco nella giornata di ieri di eliminare il contributo di sbarco per i Figli di Procida – dice Giaquinto –  non può che vedermi soddisfatto e felice per i tanti procidani che vivono fuori dall’isola e che amano Procida. E’ una mia battaglia che porto nel cuore, era un impegno che il Sindaco aveva preso con me nel Suo ufficio ed oggi, finalmente, viene annunciato e portato a concretezza. Eravamo rimasti l’ultima isola italiana a considerare i nati e cresciuti sul nostro territorio come dei turisti o peggio degli stranieri ed è quindi più che giusto che oggi esprimiamo soddisfazione. Eliminare la tassa di sbarco per tutti questi procidani che vivono fuori significa, in primo luogo, mantenere un legame stretto con le radici storiche, culturali e con gli affetti che, soprattutto per chi deve lasciare l’isola, rappresentano un fattore di non poco conto, anche perché siamo consapevoli che i procidani che stanno fuori dal territorio sono i primi promotori e “megafoni” positivi della nostra isola rappresentando autentici e gratuiti ambasciatori delle nostre bellezze e delle nostre tradizioni ovunque essi si trovino. Questi nostri concittadini che riteniamo non debbano giammai essere considerati ospiti o turisti ma pur sempre padroni di casa dal prossimo anno li esoneriamo dal pagare un mortificante obolo ogni volta che hanno desiderio e/o necessità di rimettere piede sulla propria isola.

Ringrazio il Sindaco e la sua amministrazione per aver deciso di destinare una parte dei proventi della tassa di sbarco per venire incontro alle legittime richieste dei “Figli di Procida”. Avere oggi questa sensibilità, avvertire questa necessità da valore ed onore al vostro ruolo di rappresentanti istituzionali e soprattutto avvalora quella scelta politica di considerare la nostra una comunità allargata che chiede a gran voce dimostrazioni di inclusione e non di discriminazione, di appartenenza e non di estraneità, di fidelizzazione e non di ospitalità.

E’ comunque un bel passo avanti nella direzione per far pagare il biglietto “residente” a chi è nato e cresciuto sull’isola. Bisognava partire da qui per poi convincere le compagnie di navigazione e la Regione Campania. Non finisce, quindi. Voglio ricordare – conclude Giaquinto – che lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico sull’isola d’Elba, ha rivolto un saluto a tutti coloro che vivono sulle isole e a chi per motivi di studio e di lavoro vive altrove, invitando tutti ad uno sforzo per rinsaldare e far rimanere vivi ed inclusivi i rapporti di questi ex isolani con le proprie terre di origine. Grazie a tutti i Procidani che vivono fuori e che amano Procida”.

«Non si poteva pretendere – dice Rosario Stornaiuolo – Federconsumatori Campania – che quegli stessi che per buona parte della propria vita hanno dovuto subire tutti i disagi di vivere su un’isola minore e che si sono dovuti allontanare per motivi essenzialmente di lavoro e di studio, poi, per farvi ritorno e ritrovare periodicamente affetti e legami territoriali, debbano oltre che sborsare cifre inammissibili per la nave o l’aliscafo pari al costo di un viaggio areo  aggiungere pure una insopportabile tassa di sbarco per scendere sulla loro isola. Siamo in prima linea con Procida e con Peppe Giaquinto per arrivare a garantire il biglietto residente a tutti questi procidani che vivono fuori».

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