COMUNICATO STAMPA
La prima riunione del “Fronte Unito” per votare NO al referendum popolare sulla proposta di fusione dei sei comuni dell’isola d’Ischia o di alcuni di essi ha immediatamente allarmato i sostenitori del SI, che probabilmente pensavano di non trovare ostacoli nel portare a compimento il loro nuovo e scellerato disegno politico e amministrativo per la nostra isola. Ingenua illusione la loro, perché il comune unico è avversato innanzi tutto dalla quasi totalità delle popolazioni locali prima che dai promotori del NO e non serviranno le futili argomentazioni di quelli del SI a far cambiare idea a chi sa che le sventure sociali dell’isola e le serie difficoltà dei giovani non dipendono dalla presenza dei sei comuni bensì dalle scelte politico-amministrative che vengono compiute.
La trasformazione degli attuali comuni in circoscrizioni periferiche, l’annullamento di oltre 200 anni di storia della divisione comunale del nostro territorio, l’accentramento del potere decisionale e il suo ulteriore allontanamento dal controllo diretto dei cittadini, la maggiore discrezionalità del potere centralizzato nella distribuzione dei servizi e degli investimenti sociali sul territorio e il pericolo reale di uno sviluppo socio-economico disuguale delle nostre contrade indurranno la stragrande maggioranza degli isolani a votare NO al referendum consultivo. I maggiori risparmi nel governo della cosa pubblica di cui vanno ciarlando taluni si possono ottenere già oggi con una gestione unitaria dei servizi a carattere interisolano, basta abbandonare la logica del clientelismo e del favoritismo politico ed elettorale. Gli sprechi amministrativi di oggi sopravviverebbero e si incrementerebbero nel più potente potere centralizzato di domani, così come ci informano le cronache giudiziarie quotidiane di alcune città italiane.
I giovani disoccupati e precari e discriminati dal potere amministrativo nelle assunzioni pubbliche possono reagire e riappropriarsi dei propri diritti solo impegnandosi nel cambiamento dell’odierno sistema di governo comunale. Questo impegno politico e sociale può prendere avvio proprio dalla campagna per il NO alla fusione dei sei comuni o di alcuni di essi. Ecco perché è importante che tutti i sostenitori della battaglia per il NO questa sera, alle ore 17,00 nella sala consiliare del comune di Forio, situata al piano terra dello storico palazzo municipale in piazza Municipio n.9, partecipino alla riunione per eleggere il coordinamento interisolano e programmare le sue prime iniziative sul territorio.
Un invito particolare a partecipare viene rivolto alle donne protagoniste e schierate per il NO della nostra isola, esse possono dare un contributo consistente per la vittoria del NO al referendum, anche per realizzare una maggiore equità tra uomo e donna e per promuovere uno sviluppo più consistente ed equamente distribuito sul territorio isolano.
Il comune unico viene rivendicato e sostenuto in modo particolare da quei potenti gruppi economici e finanziari che vogliono estendere i loro tentacoli affaristici sull’intera isola – a discapito, naturalmente, delle piccole e medie attività produttive e con l’intento di poter meglio sottomettere e sfruttare i lavoratori del settore alberghiero, termale e commerciale – per accrescere le loro ricchezze e per poter beneficiare di maggiori contributi pubblici. A tale scopo hanno bisogno di un potere politico e amministrativo maggiormente accentrato e decisionista. Dunque, ne conseguirebbe anche un maggiore accentramento della ricchezza prodotta e un nuovo e più esteso impoverimento delle masse popolari, con i giovani che peggiorerebbero le loro prospettive di lavoro e di vita. E’ una ragione in più per schierarsi e votare NO al referendum e partecipare da protagonisti all’incontro di questa sera.
Il costituendo Coordinamento
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