PROCIDA – Questa mattina alle 7,30, dalla Piazza d’Armi di Terra Murata,così come da oltre quattrocento anni, aperta dal suono stridulo della tromba cui seguono tre tocchi di tamburo, si avvia per le stradine del centro storico dell’isola di Graziella la “Processione del Venerdì Santo”.
Tutto ha inizio subito dopo le festività natalizie, più o meno tre mesi prima della Santa Pasqua allorquando gruppi di giovani si riuniscono e, dopo aver elaborato l’idea progetto e tramutata in disegni e, in alcuni casi, anche costruendo dei piccoli plastici, iniziano la ricerca di spazi adeguati dove poter realizzare i loro “misteri”.
Per chi non è un profondo conoscitore della materia, la domanda sorge spontanea: Cosa sono i “misteri”? I “misteri” sono delle tavole, costruite con struttura portante in legno e in ferro, di lunghezza non superiore agli otto metri e larghezza massima due metri, portate a braccio, sopra le quali vengono rappresentate scene e parabole riportate nei Vangeli così come nel Vecchio e Nuovo Testamento, (nelle foto sono immortalate alcune delle realizzazioni dell’attuale Processione) utilizzando i materiali più disparati che vanno dal legno, alla cartapesta, al das, e, ultimamente, anche elementi di riciclo quali bottiglie di plastica, vetro, carta e cartoni, per un costo che può andare da poche centinaia a qualche migliaia di euro, a secondo della complessità.
Sino a qualche tempo fa,i luoghi deputati ad ospitare “i misteri” erano gli ampi magazzini ubicati lungo il porto di Sancio Cattolico (Via Roma), antichi depositi utilizzati per il ricovero delle barche a vela prima e delle reti di pescatori dopo, nonché i “portoni”, ovvero gli androni dei palazzi gentilizi di epoca settecentesca costruiti dagli armatori procidani, che si affacciano, con i loro portali di piperno, principalmente tra Via Vittorio Emanuele e Via Principe Umberto, zona che cade in pieno centro storico.A partire dagli anni ‘90, però, vuoi perché i locali che prima ospitavano barche e reti hanno cambiato destinazione d’uso, accogliendo esercizi commerciali, bar e ristoranti, vuoi per le dimensioni sempre crescenti dei “misteri” questa usanza è andata venendo meno.
Ed è così che nasce, nel 2004, per opera di un’ associazione denominata “Ragazzi dei Misteri” e sotto la spinta di Fabrizio Borgogna, e successivamente, nel 2010, l’associazione “L’isola dei Misteri”, la cittadella dei misteri, collocata nel borgo antico di Terra Murata, dove, in collaborazione con l’Ente Locale, vengono resi disponibili alcuni spazi rientranti nella maggiore consistenza dell’ex struttura carceraria, chiusa definitivamente nel 1986, anno in cui l’ultimo “inquilino” venne trasferito a Poggioreale, a cui si aggiungono, per aumentare la superficie coperta disponibile per le lavorazioni, alcune tende mobili a carattere temporaneo.
Come sempre la processione sarà chiusa dalla statua del Cristo Morto, raffigurazione in legno policromo dell’artista napoletano Carmine Lantriceni datata 1728. La struggente drammaticità di questa scultura è da sempre nell’anima di ogni procidano, di conseguenza è oggetto di culto e di venerazione. L’effetto più immediato che suscita in chi l’ammira per la prima volta è straordinario: vedere un corpo straziato dal supplizio della Croce, giacente nell’ultimo spasimo di un dolore atroce, non può non suscitare che profonde emozioni e un immediato desiderio che si trasforma in istinto di voler avere un contatto fisico con l’immagine toccando quel corpo martoriato quasi a voler alleviare il dolore.