In questi giorni a Parma è in corso di svolgimento la trentottesima assemblea dell’A.N.C.I., Associazione Nazionale Comuni Italiani, a cui oltre ai primi cittadini, stanno partecipando anche le più alte cariche dello Stato. “Rinasce l’Italia, i Comuni al centro della nuova stagione”, questo il titolo della due giorni di lavoro in cui si sta discutendo della necessità di una rapida ripresa economica a seguito della profonda crisi che ormai da circa due anni attanaglia tutto lo Stivale ed in modo particolare le fasce più deboli della società. Considerato che nonostante l’attuale drammatico scenario di crisi, si continua ad abbattere case di prima necessità costruite ormai venti, trenta anni fa senza titolo a causa delle inadempienze dello Stato, alcuni Comitati per il diritto alla casa di varie regioni d’Italia tra cui il Coordinamento dei Comitati a Difesa del Diritto alla Casa della regione Campania, il comitato Equi Diritti del Lazio, il Comitato della regione Sicilia, Casaurea e Rigenerazione Urbana, hanno fatto pervenire ai Sindaci presenti, al Capo dello Stato e al Premier Mario Draghi, un documento dal quale emerge che gli abbattimenti delle case di necessità tutt’ora in corso costituiscono un impressionante ed insostenibile onere economico a carico dello Stato e ad una tragedia sociale senza fine per le famiglie colpite che restano così senza un’abitazione e spesso senza poter avere neppure la possibilità economica di fittare una casa alternativa. Nel predetto documento pertanto chiedono, che anziché negare con le demolizioni il diritto alla casa, si dia la possibilità ai proprietari di prime case di poter accedere ai relativi fondi statali per poterle adeguare sia dal punto di vista eco-sostenibile che della sicurezza laddove, ovviamente, gli immobili non insistano in zone ad alto rischio idrogeologico, idraulico e marittimo come ci spiega l’Avv. Francesco Montella, Presidente del Coordinamento dei Comitati a Difesa del Diritto alla Casa della Regione Campania.
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