Luigi Muro e Attilio Cesarano
Luigi Muro e Attilio Cesarano

Lettera aperta di Luigi Muro al presidente del Procida Calcio Attilio Cesarano

PROCIDA – In un lungo post sul suo profilo Fb, Luigi Muro scrive al presidente del Procida Calcio Attilio Cesarano:

Caro Attilio,

da qualche giorno si è formato in me il convincimento di scriverti in maniera pubblica ed oggi lo faccio dopo aver ragionato e concluso che le ragioni che mi spingono a farlo sono superiori a quelle egoistiche blank “ chi me lo fa fare…”?).
Quando questa estate ,su sollecitazioni di Mario , Gerardo Lubrano e di Pasquale Tramontano, mi hai fatto visita insieme a Nicola Crisano mi hai convinto che eri l’uomo giusto per proseguire, rinnovare e rilanciare, il bel progetto di dare a Procida una squadra che partecipasse alle massime serie del calcio dilettantistico.
Ne sono tuttora convinto!

Nessuno più di me può capire le difficoltà e gli sforzi necessari per supportare lo sforzo per portare avanti la complessa organizzazione e quindi hai tutta la mia convinta solidarietà.
Ma non è di questo che voglio parlare :
quello che sta accadendo ( pubblicamente o meno) non va, non può essere tollerato ed impone una tua chiara presa di posizione.

Il Procida calcio viene prima delle persone perché è la sintesi sportiva della nostra comunità ed è la rappresentanza di una intera platea di procidani vicini e lontani e su questo, a parole ,siamo tutti d’accordo.
Ma tale imprescindibile concetto non può superare la dignità delle singole persone né di chi si adopera per la buona riuscita del progetto di cui tu sei il Capitano!

Le dimissioni di Mario Lubrano, quelle di Fabrizio Zingone denunciano un malessere che non può essere derubricato al “ carattere difficile di Mario” o ( peggio ) alla sua ingratitudine……
Su tale punto non comprendo l’utilità dell’intervista di Nicola Crisano che sul golfo di qualche giorno fa ha affrontato problematiche personali che, vere o presunte, non vanno mai spiattellate in pubblico a meno che non si abbia il progetto di umiliare le persone e non credo (e non spero) che sia stato questo il motivo.
Tanto più che Nicola ha il massimo ruolo societario dopo di te e quindi dovrebbe tenere a cuore le sorti della associazione prima di ogni altra cosa.

Io so cosa pensa Nicola del calcio “ vero ”( come lo definisce lui) ma il calcio, appunto ,vero non contempla attacchi personali sui giornali.
Capisco che lui sostiene di essere stato attaccato sui giornali ( ed è vero) ma non è stato attaccato né da Mario né da altri ed in ogni caso chi ha cuore le sorti superiori dell’associazione lascia correre…..nel comune interesse.

Mi viene riferito che dal mese di settembre scorso ( giorno della tua elezione) non si è tenuta più alcuna riunione societaria che decidesse sulle scelte sportive da compiere né gli amici procidani che concorrono a supportare il Procida siano coinvolti se non con comunicazioni di scelte operate.
Se questa è la modalità con la quale si deve procedere si va inevitabilmente incontro alla dissoluzione del progetto che mi illustrasti questa estate.
Forse resterà la squadra ( intesa quale compagine che scende in campo la domenica) ma certamente nessuno di noi si sentirà più coinvolto .

Sminuire e ( quasi ) ridicolizzare il contributo dei procidani è sbagliato, ingiusto ed intellettualmente scorretto!!!
I componenti procidani, a loro volta, devono prendere atto che gli obiettivi in cui si crede vanno raggiunti dall’interno e non abbandonando il progetto che , sin dall’inizio , era chiaramente guidato dal Presidente Cesarano e dal Direttore generale Crisano.
Chi ama il Procida calcio non ascolti chi coinvolge calciatori ed addetti ai lavori con messaggi,” bacchette” o insinuazioni che alla fine fanno male e hanno lo scopo del” tanto peggio tanto meglio”.

Caro Attilio, prendi in mano il timone e da buon padre di famiglia riporta tutto nell’alveo nomale e cioè: scelte condivise ,partecipate e coinvolgenti che guardino ad un progetto che possa durare decenni e non caratterizzato da fiammate che si esauriscono nel breve spazio di uno o due campionati.
Io per quel poco che posso lavorerò per riportare tutti in tale alveo con l’ unico obiettivo di creare sinergie per il Procida calcio!!!

Mi auguro che questo mio tentativo venga visto nel senso giusto perché non va contro nessunoma cerca sdi facilitare una composizione tra persone che la pensano diversamente ma che dovrebbero essere accumunate dall’unico obiettivo di far funzionare il Procida calcio per primeggiare per lungo tempo nel calcio regionale.
Forza Procida!!!

 

Potrebbe interessarti

quercia colpita

Infestazione del Cerambice della quercia a Procida

Dopo il punteruolo rosso che ha fatto strage di palme, un altro insetto minaccia la …

2 commenti

  1. Caro Luigi,a nome dei “25” lettori(di manzoniana memoria) ti ringrazio per il coraggio(che non è quello di Don Abbondio)con cui hai brillantemente espresso concetti,riflessioni e considerazioni sull’attuale stato del procida calcio,pienamente condivisi.Purtroppo.non tutti seguono le vicende sportive-ed è grave per una Comunità dove ci sono 10.000 commissari tecnici – per cui potresti essere accostato ad un “Giovanni” che,senza sandali,vagava nel deserto.Per tutta la stimo ed il rispetto,non mi convince l’affermazione circa l’affidabilità del progetto riposta nelle persone citate.Infatti,era evidente a tutti,sin da settembre,che le dimissioni di Mario Lubrano,(cui va il mio incondizionato ringraziamento pefr tutto quello che ha fatto per il Procida calcio a dispetto di certe dichiarazioni sui giornali gratuite e sprezzanti che da sole qualificano il personaggio)sarebbero state una naturale conseguenza. Procida non ha bisogno di “minestre riscaldate”:Lo impone la storia calcistica con la Juve Procida e U:S:Procida che hanno sempre portato nei campionati di competenza alto il nome di procida,confrontandosi con squadre di alto blasone e con giocatori assunti poi all’onore della Serie A(Cordova-Wilson ecc.)Mi auguro che questo tuo autorevole intervento possa essere da preludio al raggiungimento del massimo successo

  2. Ecco la vera Procida pallonara, che si arrovella e accalda ad imitare i “grandi” del calcio, cosi’ togliendo ai figli e ai nipoti di quelli che avevano giocato nella squadra paesana di un tempo la possibilità di giocarvi. Tutti campioni del mondo dobbiamo diventare! Ma cerchiamo di non essere ridicoli, almeno.
    P.S.: Avevo dimenticato che poi ci sono un po’ di soldi che girano, c’è il tifo (malattia viscerale) da sfruttare politicamente, la rivalsa oppiacea per aver fallito in tanti progetti ben più importanti, e via dicendo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *