Procida. Trasporti marittimi. UnicoCampania… questo sconosciuto

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, pervenuta alla nostra redazione relativamente ai disservizi che l’amico Antonio Cerase,  si è trovato a vivere come pendolare che ogni giorno si reca a Napoli per lavoro.
Dal 1° settembre,  per residenti e pendolari delle isole del golfo di Napoli è infatti possibile viaggiare – come abbiamo scritto in precedenza – con tariffe uniche indipendentemente dalla desitinazione e dalla compagnia marittima. Purtroppo non tutti gli addetti agli sportelli sono a conoscenza dei cambiamenti.
Ciao Sindaco di Procida Blogolandia,

sono un pendolare abbonato SNAV e vorrei segnalarti un disservizio, uno dei tanti che può capitare a chi viaggia tutti i giorni per lavoro.
Come saprai, dal 1 settembre, in virtù dell’abbonamento unico, è possibile convertire il biglietto dell’aliscafo SNAV con quello CAREMAR e viceversa.
Venerdì 2 settembre mi sono recato presso la biglietteria CAREMAR del Molo Beverello per effettuare il cambio e tornare a Procida con la corsa delle 15,10. Dopo circa venti minuti di fila, la sorpresa: l’impiegato, a suo dire, non era a conoscenza della “novità” pertanto non riteneva dover effettuare il cambio. Ho dimenticato di premettere che, affisso allo sportello, era ben visibile un avviso con cui si metteva a conoscenza il pubblico del nuovo regolamento… Dal canto mio ero sicuro di non pretendere null’altro che l’applicazione del regolamento. La fila nel frattempo si era ingrossata, e la gente incominciava a rumoreggiare, per cui ho dovuto discutere, oltre che con l’impiegato, con altri che erano in coda ad aspettare. Stanco di discutere, ma ben deciso a far valere un mio diritto a dispetto dell’arroganza di un impiegato disinformato (nella migliore delle ipotesi) e strafottente (nella peggiore), ho messo in contatto telefonico l’agenzia SNAV con il suddetto impiegato. Solo allora ho potuto avere il biglietto CAREMAR ed imbarcarmi. Mi sono chiesto se fosse valsa la pena impiantare tutto quel teatro ovvero fare tutta quella “traiana”; mi sono risposto che si, ne era valsa la pena, perchè la posta in gioco non era un titolo di viaggio da 4,60€, ma l’esercizio di un diritto elementare e palese. Non è giusto rinunciarvi, neanche quando si è stanchi ed accaldati.
Spero che questa mia segnalazione possa essere utile ad altri per evitare in futuro simili “contrattempi”.
Saluti,
Antonio Cerase

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