Savina Caylyn. Parente indiano ci scrive: Cavalier D’Amato faccia qualcosa per liberare i marittimi

da Liberoreporter.it – Abbiamo ricevuto una mail da uno dei parenti dei 17 indiani che si trovano a bordo della Savina Caylyn, sequestrata l’8 febbraio 2011, insieme con i nostri 5 connazionali. Anche loro hanno ricevuto la chiamata da bordo due giorni fa e non sentivano i loro cari da aprile. Ecco la mail originale e la traduzione in italiano.
Good day,
Read news about Eugene Bon, our sympathies with all the families .
My relative is also held hostage on the same ship. My entire family & all the families of Indian seafarers involved are going through same grave experience since last eight months.
We were unaware of their fate since we last recieved their phone call in april.
We were shattered after we heard his voice yesterday, & said that it is intolerable now, please ask company to fullfil their demands & take us out of this hell.
But it is unfortunate that all these vowes & cries are unheard by Luigi D’amato , who said that his employees are like his kids & everything possible will be done for their release.
How can a parent or guardian leave his kids for stray dogs?
I appeal from all seafarers to him to wake up atleast now & bring home our dear ones.
The entire govt. system on whom the civilians depends seems to be eunuch.
Last but not least thanks LiberoReporter, for all your efforts for covering up this issue & keeping upraised the world about the fate of unfortunate seafarers, who go on high seas to earn their living & to safe guard property worth millions which belong to wealthy people like Luigi D’amato, who leaves their employees stranded when it is his turn.
Mr. Luigi please wake up , we appeal you as someones mom, dad, brother, sister, wife, kids… Please save they lives.
Thanks
An helpless relative
Sayed F.

Salve,
ho letto le informazioni circa Eugenio Bon. Siamo solidali con tutte le famiglie.
Un mio parente è tenuto come ostaggio sulla stessa nave. L’intera mia famiglia e tutte quelle dei marinai indiani coinvolti stanno vivendo la stessa terribile esperienza da ben otto mesi.
Non eravamo a conoscenza del loro destino, dal momento che l’ultima conversazione con loro risaleva all’aprile scorso e ieri è stato traumatico sentire la sua voce che ci riferiva circa la situazione ormai intollerabile. Per favore chiedete alla compagnia di accettare le loro pretese e di farla finita con questo inferno.
Tuttavia è triste che tutti questi lamenti e pianti non siano ascoltati da Luigi D’Amato, il quale aveva detto che i suoi dipendenti erano come dei figli e tutto il possibile sarebbe stato fatto per il loro rilascio. Come può un parente o un tutore abbandonare i suoi figli come dei cani randagi?
Mi appello assieme a tutti gli altri marittimi affinchè adesso finalmente si svegli e ci riporti a casa i nostri cari.
Per ultima cosa, anche se non meno importante, grazie a LiberoReporter per tutti gli sforzi, per l’impegno dimostrato e per aver informato il mondo intero circa il destino degli ostaggi, che solcano mari lontani per guadagnarsi da vivere e salvaguardare le proprietà di persone benestanti come Luigi D’Amato, che abbandona i suoi dipendenti in difficoltà quando, invece, è il momento di agire.
Signor Luigi, per favore agisca. Ci appelliamo a lei come se fosse una madre, un padre, un fratelllo, una sorella, una moglie, un figlio… Per favore salvi le loro vite.
Grazie,
Un parente inerme
Sayed F.

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