di Michele Romano
Nella drammatica ed acuta crisi che pervade il nostro Stato, possiamo inscrivere alcuni aspetti sperimentati attraverso l’osservatorio dell’isola di Procida che ce la fanno vivere. Il primo si ricava dall’evento che sta segnando profondamente la nostra comunità cioè il sequestro, nel mare della Somalia, dei carissimi marittimi. Ebbene, nella giornata di mobilitazione a Roma del 7 settembre per cercare di portare a casa questi eroi lavoratori si è percepito, nell’impatto con tanti autorevoli parlamentari di ogni indirizzo politico attraverso il loro stupore e meraviglia, la loro completa ignoranza su quello che sta accadendo da mesi in quella striscia di mare e di come l’intera classe politica sia completamente implosa tanto da offrire una univoca rappresentazione di sordità, cecità e assordante silenzio davanti alle varie e, a volte, tragiche problematiche dei cittadini, sapendo solo sussurrare che il Parlamento ha ben altro a cui pensare.
Il secondo lo ricaviamo dall’ambito scolastico il quale colpito dai tagli e da continue riforme che indeboliscono il ruolo offre, in questo inizio dei corsi sul territorio, una realtà avvilente ed indecorosa dove i criteri di valutazione, con annesso punteggio, del personale docente non sono orientati dalla meritocrazia, della qualificata esperienza professionale ma dalla miriade di acquisizione di titoli e punteggi attraverso l’utilizzo della legge 104 (a tal proposito è cosa opportuna che gli Istituti preposti mettano in atto verifiche e controlli che constatino la veridicità della reale assistenza ai parenti con patologie gravi) da parte di soggetti scarsamente motivati e impreparati al compito che li attende, cioè alla crescita, alla formazione civile, sociale e culturale della futura generazione. Infatti qui veramente si esplica il rischio fondato che la scuola pubblica venga chiusa nella caverna di onirica memoria per poi chissà quando trovare l’abilità di nuovi Ulisse a riportarla sotto l’energia solare.
Inoltre, il turismo di questa crisi anche a Procida sta facendo esplodere un’atmosfera conflittuale degli uni contro gli altri tale da far soccombere qualsiasi forma di equilibrio, di razionalità e di sereno dialogo e sorgere la sensazione di vivere in una struttura all’aperto di igiene mentale.
Comunque bisogna guardare avanti, mai rassegnarsi e sperare sempre che la nottata si edoardiana memoria passi anche con l’ausilio di una energica terapia d’urto.
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