Gli stupidi sono sempre presenti : non passano mai di moda, crescono e ricrescono come i funghi quando piove.
Il termine deriva (sec. XIV) dal verbo latino stùpeo, ossia “son stordito, resto attonito”.
Lo “stupido” è infatti, colui che non sa dominare il circostante, e le situazioni, con tutti i loro fenomeni: ne resta attonito, spiazzato.
Nel latino il suffisso -idus, (da cui stupidus, “stupido”) è proprio di aggettivi verbali col senso di qualità durevole. Da qui la prima controversia: la stupidità è uno stato costante, è un handicap. L’inetto descritto da Italo Svevo è un tipico esempio di “stupido”: di fronte al bivio non saprà mai che direzione imboccare. da Wikipedia.
Proviamo a pensare il mondo senza stupidi.
Comunque hanno un “merito” sono sempre pronti ad intervenire, anche su argomentazioni, che non conoscono, pur di apparire dicono stronzate. Generalmente “stupidità” indica “incapacità” e “carenza”, sul piano materiale e su quello morale.
Lo stupido è anche “una persona” che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone. Pensate il mondo senza stupidi………… molte volte questi soggetti “ci fanno” nascondendosi dietro la maschera (dello stupido) per mera convenienza, sono sempre pronti ad intervenire (in modo errato) a difesa di chi gli ha dato da sperare in qualcosa di personale.
La credibilità di ogni soggetto, viene scritta, e documentata, specie nelle piccole realtà- non ci sono stupidi, o portavoce, che possono cambiare la storia di ognuno di noi.
Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Della prima non sono sicuro. » Albert Einstein
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