Pirateria. ESCLUSIVA: attacco in mare aperto.

I commandos della Marina Militare sudcoreana si sono riappropriati della nave sequestrata.

Pubblichiamo in via esclusiva questa testimonianza che un marittimo procidano ha vissuto in via diretta e che portiamo a conoscenza affinché tutti sappiano o quanto meno ne prendano ancora più coscienza. Lo ringraziamo per averci condiviso quanto stiamo per leggere.
E’ la dimostrazione di come ci dice il nostro concittadino: ” tante navi e i loro rispettivi equipaggi vengono liberate dai loro governi, con la speranza che anche il nostro governo faccia lo stesso, anzichè barattare la vita dei nostri marittimi, con qualche milione di dollaro in più o in meno”.
“Mi creda – continua – sono ormai dieci anni che faccio queste rotte, siamo stati attaccati già tre volte, le ultime due lo scorso giugno nella stessa giornata e Le posso garantire (testimone oculare) che le forze navali , purtroppo, si limitano solo ed esclusivamente a monitorare gli specchi d’acqua a rischio (Golfo di Aden); nell’ Oceano Indiano e Sud est del Mar Rosso impestati di pirati purtroppo dobbiamo affidarci solo a Dio.
Attualmente sono a Jeddah, partirò dopodomani per Salalah OMAN, se riuscirò le faro qualche foto in modo che tutti possano conoscere qual’è la realtà. Mi scuso se mi sono prolungato, La ringrazio nuovamente.”

(segue articolo)

I commandos si sono riappropriati della nave sequestrata

I commandos della Marina militare sudcoreana hanno liberato la petroliera sudcoreana di 19924 tonnellate, la Samho Jewelry che era stata sequestrata dai pirati nel mar Arabico. In una maniera definita diversa dalla pratica solita adottata dalla marina militare che pattuglia l’area, al cacciatorpediniere Choi Young è stato ordinato di localizzare la nave battente bandiera Maltese e di liberare l’equipaggio. La nave da guerra ha localizzato e poi seguito la nave dirottata per quasi una settimana di prima di effettuare l’assalto, usando tattiche diversive ed attacchi fasulli intese ad esaurire le forze dei pirati.

Il Governo sudcoreano era determinato ad evitare la situazione di una nave sequestrata precedentemente, la VLCC Samho Dream, che fu attaccata nell’ 2010 e fu rilasciata a novembre su pagamento di un riscatto di US $9m.

Il presidente del paese, Lee Myung-bak ha ordinato alla marina militare di prendere “tutte le possibili misure” per liberare gli otto sudcoreani, due indonesiani e 11 birmani a bordo della Samho Jewelry.

La decisione finale di riprendere la nave è stata presa quando un’ altra petroliera dirottata, la York si avvicinò alla scena, apparentemente per aiutare i pirati sulla Samho Jewelry, mentre allo stesso tempo, alcuni della banda sulla Samho Jewelry, si erano imbarcati su piccoli battelli per attaccare una nave battente di bandiera mongola che si trovava nelle vicinanze.

Tre dei commandos sono stati feriti, ma non seriamente, quando si sono trovati faccia a faccia con i pirati mentre abbordavano la Samho Jewelry da poppa. A quel punto l’ elicottero Choi young ha apertoil fuoco su con una mitragliatrice, uccidendo otto pirati, ed il cacciatorpediniere ha inviato l’elicottero ed un’altra imbarcazione a fermare l’attacco alla nave mongola.

Potrebbe interessarti

Economia del mare. Presentato il XII Rapporto annuale

di Nicola Silenti da Destra.it Il cluster marittimo italiano festeggia i suoi numeri d’eccellenza con …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *