di Savina Dolores Massa dal Blog Ana la balena
La foto che pubblico è stata scattata a giugno. Ci mostra sei uomini: tre travestiti da Crudeltà e tre travestiti da Disperazione. Il Carnevale non mi è mai piaciuto particolarmente, lo ritengo una festa tragica. Ogni maschera che copre la sincerità di un volto non è onesta, neppure se lo si fa per giocare, per divertirsi. Vedendo la foto non ho affatto riso, ho solo sentito il sangue sfuggirmi dal corpo, in uno scoppio di granata. Eppure intorno a me tutto è lindo. Ciò significa che il sangue è esploso dentro senza lasciarmi. L’avessi perduto imbrattando le piastrelle sarei stata, forse, un po’ più leggera, adesso. Non è così. Il sangue che ho avuto in sorte soffre i sentimenti, di qualunque forma essi siano. Stavolta so perfettamente che in vena mi scorre un plasma da fiera, da belva, da animale minacciato. Difesa o attacco? Entrambi. Io attacco per difesa. Non statemi vicino se non sapete comprendere questo: rischiereste molto.
Il Carnevale immortalato si svolge a bordo della Savina Caylyn, petroliera italiana sequestrata da una banda somala in data 8 di febbraio anno in corso. Fino a due giorni fa nessuno conosceva questa storiella da parco giochi. Solo i familiari stretti dei prigionieri sapevano, chiusi in casa a lasciarsi rassicurare dai governanti nostrani. Questo nei primi mesi, poi i governanti hanno ben pensato (in periodo di tagli) di risparmiare sulle telefonate lasciando senza notizie madri, mogli, fratelli, figli, nipoti, gatti e canarini. Ma forse non è andata così? Forse hanno smesso di telefonare perché della Savina Caylyn non ne sapevano più un bel niente? Ma come, non c’era una nave della Marina Italiana, là in mare di Somalia, a monitorare ogni gesto dei pirati? No, nessuna nave: è periodo di tagli. L’hanno confessato ieri, questo, dopo che un inizio di mobilitazione ha iniziato a passeggiare nel nostro Paese. In periodo di ferie, sta passeggiando, quando la gente è stanca e desidera solo, con diritto, di rilassarsi. E allora io ora dico alla gente italiana, a tutta la gente italiana…, che cosa dico? Mille cose potrei dire, ma so che gli articoli lunghi annoiano. Devo dire l’essenziale. Cara gente italiana che sei in ferie d’agosto, non ti piacerebbe divertirti un poco assistendo a questo Carnevale Estivo? È un Carnevale speciale, qualche testolina potrebbe venire decapitata, sulla nave in festa! Sangue e sangue, altro che coriandoli! Ciò che vi dico, da belva, è di osservare bene la fotografia. Non vi chiedo di provare ad immaginare che al posto di quei tre a destra ci siate voi, o un vostro figlio, o la persona che più amate in questo mondo. No. Vi chiedo di pensare, di capire, che umiliato a terra in attesa di una morte, c’è L’Altro. Uno sconosciuto per il quale abbiamo il dovere di dire, Non voglio che accada questo, a nessuno. Mi obietterete, Ma non dicevi che era un Carnevale? Un gioco?, Ebbene ho mentito. Sulla Savina Caylyn sono imprigionati, da 6 mesi, 22 uomini dei quali cinque italiani. Gli altri sono indiani, marinai uguali agli altri, dimenticati peggio degli altri. E ci sono i somali, ragazzini con il mitra, che pretendono indietro ciò che il mondo gli ha rubato in millenni di arroganza. Come la mettiamo? Preferiamo spedire pacchi con pelati e pasta agli affamati somali, o preferiamo dargli questi maledetti dollari e far tornare a casa 22 uomini? La mettiamo che non saremmo dei perdenti se ci arrendessimo alla violenza scaturita dalla miseria assoluta? La mettiamo che oltre alla Savina Caylyn c’è anche la Rosalia D’Amato monitorata solo da qualche calamaro di passaggio? La mettiamo che ogni Altro è noi stessi?
Savina Dolores Massa