Procida: “In mare ognuno si mostra per quello che è.”

Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2011 – 2012, tenutasi nei giorni scorsi presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “F. Caracciolo – G. da Procida”, occasione nella quale, come tradizione, sono stati assegnati i premi Imbò, Parascandola e Cosulich agli allievi più meritevoli diplomatisi nell’anno precedente, interessante relazione quella tenuta dal cap. Salvatore Scotto di Santillo sulle “Tradizioni letterarie, cultura marinara e comportamento dell’uomo nell’ambiente marino”, parole ed immagini che hanno saputo cattura l’attenzione dei tanti studenti presenti.
“La storia del mare e degli oceani – dice Scotto di Santillo – comincia molti milioni di anni fa. Culla della vita fu il mare. L’ambiente marino è una immensa distesa d’acqua che copre 360 dei 560 milioni di chilometri quadrati che è la superficie della Terra: poco più del 70%.
Il volume del mare si calcola in 1.370 milioni di chilometri cubici pari al 98% dell’acqua esistente sulla Terra, compresa quella dei ghiacciai, dei laghi e dei fiumi.
Oltre l’85% del fabbisogno per vivere all’Umanità – continua il cap. Santillo – viaggia per mare con le navi. Qualcuno deve pur far funzionare il sistema/nave. Noi uomini delle isole e delle città/paesi di mare siamo elettivamente portati al mestiere di marinaio, è nel nostro DNA.
L’uomo di mare à la figura dell’uomo che osa, si apre dei varchi e tenta nuove strade, e quello del marinaio è un modo di vivere che esalta le qualità e gli atteggiamenti più nobili, dell’animo umano: la lealtà, la serenità, lo spirito di sacrificio, la solidarietà, la forza di volontà, l’audacia e la prudenza, lo spirito di emulazione e la generosità, l’autocontrollo e la ferma determinazione d’intenti, nell’affascinante ambiente marino, che rimane sempre impareggiabile scuola di formazione giovanile. E’ una delle figure più antiche di lavoratore in quanto l’arte della navigazione risale agli albori della civiltà. Il marinaio, ancora oggi, nonostante le agevolazioni offerte dalla moderna tecnologia, a bordo vive una vita del tutto particolare ed è addirittura sottoposto ad una speciale sfera giuridica che non trova riscontro in altri mestieri, ben diversa e assai limitativa della libertà personale che non quella riguardante altri lavori. Questa caratteristica si è mantenuta costante nel trascorrere dei tempi fino ai nostri giorni.
C’è sempre un evento, un episodio – sottolinea Salvatore Santillo – una circostanza che riesce a tenere lontana la noia di giorni e giorni di navigazione ininterrotta. I marinai hanno un linguaggio tutto loro ed un vocabolario specifico per descrivere a meraviglia ciò che gli uomini di terra spesso non riescono a dire. In mare – conclude il capitano Santillo – è normale quello che altrove sarebbe emergenza, e i rapporti umani si trovano in uno stato di costante tensione, che mette a nudo ciò che in altre situazioni si rivela solo in singoli momenti., nel tempo cattivo, in mare ognuno si mostra per quello che è.”.
A conclusione dell’intervento del cap. Scotto di Santillo è stato intonato l’inno della Marina Mercantile Italiano, eseguito dalla banda della Marine Militare Italiana per la prima volta nel 2009.

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