“Sono fermo in mezzo al mare tra Ischia e Procida e non so bene se ho finito il carburante o il motore non va più”. Queste le prime parole pronunciate da L.N., classe 1981, all’operatore del 1530, numero blu della Guardia Costiera, attivo ventiquattro ore su ventiquattro, deputato all’emergenza in mare.
La richiesta di assistenza, istantaneamente smistata dal centralino automatico alla Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Procida, viene trascritta sul registro delle comunicazioni dal personale di guardia intorno alle ore 16 e 45 di giovedì 26 maggio u.s., unitamente agli ulteriori elementi di informazioni necessari a localizzare ed identificare l’oggetto della ricerca in mare.
“Siamo in cinque e stiamo tutti bene a bordo … Ma abbiamo bisogno di assistenza…”
Nonostante le buone condizioni di salute degli occupanti del mezzo nautico, gli uomini della Guardia Costiera di Procida conferiscono alla segnalazione una priorità elevata in relazione alle condimeteo in rapido mutamento, con tuoni e lampi ad anticipare un brusco fortunale.
“Ci siamo solo noi per mare a bordo del mio gommone di colore bianco …” precisa L.N. all’operatore radio, che gli assicura l’intervento in zona di una motovedetta della Guardia Costiera.
Il tempestivo arrivo dell’unità, in effetti, consente a L.N. ed ai suoi familiari di trovare riparo a bordo della motovedetta CP dalle scroscianti piogge, mentre l’intervenuto di un piccolo natante di proprietà del gruppo ormeggiatori di Procida consente il rimorchio del gommone in panne.
La sfortunata gita in barca della comitiva si è in definitiva conclusa alle ore 19.00, con lo sbarco al porto turistico Marina di Chiaiolella, presso lo stesso punto di ormeggio da cui il gommone aveva preso il mare poco dopo le 14.00.
Generalizzati tutti gli occupanti del mezzo nautico soccorso e verificata la corretta tenuta dei documenti di bordo, il personale militare dell’Ufficio Circondariale marittimo di Procida ha dichiarato concluso l’evento S.A.R., acronimo oramai diffuso nel gergo marinaresco che sta per “search and rescue” ovvero “ricerca e soccorso”.
“La collaborazione degli ormeggiatori in questi casi è provvidenziale” – dice il comandante della Guardia Costiera isolana, T.V. (CP) Flavia LA SPADA – “Le unità navali della Guardia Costiera, invero, non possono eseguire il rimorchio. Molto spesso i diportisti hanno già al seguito i recapiti di amici e/o contatti personali cui rivolgersi in caso di difficoltà. In caso contrario, la Guardia Costiera, nell’ambito delle operazioni di assistenza, provvede anche a fornire loro l’ indicazione più giusta”.