Procida. Nasce nei ristoranti la carta “del pesce”

Con il fermo biologico della pesca, una iniziativa per informare la clientela sulla tipologia del pesce presente nel menù.

Come in molti avranno potuto constatare, dal 3 settembre scorso, è iniziato l’annuale “Fermo Biologico” per la pesca a strascico privando la zona di Marina Grande di quello che nel tempo è diventato un vero e proprio rito costituito dall’arrivo delle barche “paranze” nella rada del porto, con scie di gabbiani festanti alla ricerca del pesce di scarto gettato in mare, il susseguente trasferimento del pescato prima dalla barca principale alla “navetta” poi al carrettino con folla di curiosi al seguito poi, definitivamente, al bancone per la vendita.

Al di là di questo aspetto, puramente folcloristico, il rinnovamento degli stock ittici (la riproduzione dei pesci) rappresenta un momento importante per la pesca e per le risorse legate ad essa, per questo la commissione consultiva centrale ha definito il calendario del fermo temporaneo biologico per la pesca diversificato per le varie zone. Dal 30 luglio, per 26 giorni consecutivi è vietata la pesca da Trieste ad Ortona; i 26 giorni consecutivi con inizio dal 6 agosto da Termoli a Bari, dal 9 settembre per 12 giorni da Brindisi a Imperia, e così via. Questo perché ci sono alcuni momenti dell’anno in cui le specie ittiche di interesse commerciale (tanto per fare un esempio triglie e merluzzi) si riproducono, ma purtroppo i tempi e i modi di riproduzione non coincidono tra le varie specie, per cui non è dimostrato, in modo scientifico, che il fermo biologico fatto in questo modo possa favorire il rinnovamento della popolazione delle specie di consumo. In questi giorni di fermo, comunque, oltre agli amanti del pesce fresco locale che vanno ad intaccare le scorte messe da parte in frigo, a soffrirne sono soprattutto i ristoratori ai quali manca una materia prima, il pesce fresco del nostro mare, importante per il loro lavoro.

Ovviamente il mondo non si ferma e, nell’epoca della globalizzazione, con materie di ogni natura che viaggiano da e per ogni parte del globo, anche il pesce non manca dalle tavole dei procidani o dei turisti e visitatori che si siedono ai nostri ristoranti. Da questo punto di vista, proprio nell’ottica di un rapporto chiaro, trasparente e corretto con la propria clientela, troviamo interessante l’iniziativa proposta dai F.lli Spinelli nel locale “Lo Sfizicò”, i quali, unitamente al menù ed alla carta dei vini, consegnano al cliente la carta “del pesce”, aggiornata quotidianamente, informandoli delle rispettive caratteristiche.

Ad esempio: Pesce Stella – Mar Tirreno (Cianciola), Fritto – Mar Tirreno (Cianciola), Pesce Azzurro – Mar Tirreno (Cianciola), Seppie Fresche – Mar Adriatico, Mitili – Allevamento italiano, etc. Per l’assessore alla risorsa mare Salvatore Costagliola l’augurio è che l’iniziativa possa essere raccolta da tutti gli operatori locali ed estesa, perché no, anche in altri momenti dell’anno proprio per dare maggior tranquillità e chiarezza alla clientela in un comparto, come quello della ristorazione, complessivamente molto cresciuto in professionalità. Resta inteso, conclude l’assessore Costagliola, che tutto quello che va nel rafforzare la cultura e la tradizione del mare, così come la manifestazione “Fish&Music” tenutasi brillantemente nei giorni scorsi tesa alla riscoperta del così detto “pesce dimenticato”, sono auspicabili e bene accette.

Fonte Il Golfo

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