Procida. Pesca subacqua e con le coffe: è il Governo a dire stop, non l'Area Marina Protetta nè i Sindaci

Luca Spignese, del “Regno di Nettuno”, spiega e chiarisce come stanno le cose.

Le accuse che ci vengono rivolte dai pescatori sportivi sono ingiuste e prive di ogni fondamento”.

E’ quanto sostiene Luca Spignese, componente del consiglio di amministrazione del “Regno di Nettuno”, in merito alle continue recriminazioni e polemiche che i pescatori sportivi di Ischia e Procida stanno rivolgendo all’area marina protetta da mesi a questa parte.

Secondo Spignese “è opportuno e doveroso precisare e chiarire definitivamente una serie di punti oggetto di un enorme equivoco che sta portando a critiche immeritate e sterili, il cui unico risultato è quello di esacerbare gli animi e compromettere il lavoro di organizzazione e gestione per la prossima estate”.

Il nodo principale è, attualmente, quello relativo alla cosiddetta “pesca sportiva”.

Il consigliere di amministrazione del “Regno di Nettuno” precisa che “c’è stata la volontà, da parte dei sindaci isolani, di salvaguardare la tradizione della pesca amatoriale subacquea e con le coffe: il 24 giugno di quest’anno una richiesta ufficiale di deroga è partita dal ‘Regno di Nettuno’ verso il Ministero dell’Ambiente. Venivano fatte una serie di richieste che spaziavano dalla pesca professionale a quella sportiva; per quest’ultima, si chiedeva di consentire ai residenti su ‘autorizzazione dell’Ente Gestore in zona C (…) la pratica della pesca subacquea e quella con parangali’”.

Contestualmente si chiedeva anche “di poter autorizzare, su proposta dell’Ente Gestore, attività di studio e ricerca relativa agli effetti della pesca sportiva (…) così da approfondirne l’effettiva incidenza”.

Quindi, argomenta Luca Spignese, “la volontà di venire incontro ai pescatori sportivi c’era: siamo l’unica area marina protetta d’Italia ad aver chiesto delle deroghe!”.

Purtroppo, però, in data 15 luglio 2009, al “Regno di Nettuno” giungeva la risposta negativa del Ministero: “Per quanto riguarda le ulteriori richieste avanzate da codesto Ente (…) si evidenzia che, trattandosi di misure in deroga ai decreti ministeriali vigenti di istituzione dell’AMP e di approvazione del ‘Regolamento di disciplina delle attività consentite’, non possono essere introdotte nell’ambito del Regolamento di esecuzione ed organizzazione in oggetto”.

Quindi, conclude il consigliere Spignese, “bisogna smetterla, una volta e per tutte, di dire che al ‘Regno di Nettuno’ ce ne freghiamo degli isolani che vogliano fare pesca sportiva, subacquea o con le coffe: abbiamo cercato e cercheremo di consentirla, ma per ora il governo ha opposto un netto rifiuto ad ogni ipotesi di praticabilità”.

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