Gli amanti della lettura e dell’isola di Graziella potranno trovare in questi giorni, nelle edicole e nelle librerie (anche on-line), il nuovo libro di Domenico Ambrosino dal titolo: “Gente di Procida pescatori, marinai, contadini e preti” per Massa Editore. Già docente di Inglese per circa 40 anni, la maggior parte dei quali spesi tra l’Istituto Nautico e il Liceo Scientifico di Procida, il prof. Ambrosino e da sempre impegnato nella vita sociale, politica e culturale dell’isola. Dal 1972 al 1992 consigliere comunale nel PSI, nel 1987, nel ruolo di assessore alla cultura, è stato tra i promotori del Premio Letterario Procida Isola di Arturo Elsa Morante giunto quest’anno alla XXVIII edizione. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine nel 1980, ha iniziato la sua attività quale corrispondente di “Paese Sera” per poi passare a “Il Mattino” con cui collabora a tutt’oggi. Autore di numerose pubblicazioni riguardanti la vita e il costume dell’isola, tra le quali, nel 2012, “L’isola sequestrata” libro-giornale di bordo delle vicende riguardanti il sequestro delle navi “Savina Caylyn” e “Rosalia D’Amato” da parte dei pirati somali, da 28 anni dirige il seguitissimo periodico locale “Procida Oggi”.
“Questo viaggio nella memoria dell’isola – dice Domenico Ambrosino – nasce dal desiderio di raccontare alle giovani generazioni fatti, vicende, personaggi, da cui derivano le loro radici. Alcuni sono eventi scaturiti da testimonianze raccolte per il “Procida Oggi”, altri sono avvenimenti legati a racconti e ricordi, orali e scritti, cercati e raccolti sul territorio”.
Se vogliamo, per alcuni versi, la storia di Procida è proprio tutta descritta ed anticipata nel titolo del libro. “Primo riferimento – sottolinea Ambrosino – è la pesca con le tonnare, le lampare, le saccaleve e lo strascico. I procidani sono abili pescatori e nel primo dopoguerra si spingono fino a Trieste dove esportano la tecnica della “circuizione”. Poi, nel secondo dopoguerra, arriva la navigazione: le petroliere americane, lo shipping italiano della ricostruzione post bellica, le navi da crociera. Uomini di mare, dunque, ma non solo – sottolinea il prof. Ambrosino. Infatti, i procidani sono anche uomini di terra con le coltivazioni a kilometro zero come limoni, carciofi, pomodori, frutta, vino, tutte “primizie” che per lungo tempo, oltre a soddisfare la domanda interna, riuscivano ad essere esportate anche nella vicina isola d’Ischia e in terraferma a Napoli. In ultimo, ma non per ultimo, Procida ha una forte tradizione religiosa evidenziata dalle numerose chiese e ricca di vocazioni sacerdotali; basti pensare che a fine ‘800 l’isola contava 90 preti e 30 chierici educati nel seminario di Napoli”.
Le pagine del libro di Domenico Ambrosino, dunque, sono scandite da capitoli e paragrafi che, per scelta dell’autore, non hanno un ordine né cronologiche né tematico, ma conservano una successione intrecciata, un dinamismo appassionato. “Il volume – conclude soddisfatto Ambrosino – è un atto d’amore verso la nostra isola e la sua gente, la sua terra, il suo mare, le sue chiese. La passione ha caratterizzato senza sosta la mia scrittura e accompagna da sempre un’opera di ricerca che ancora continua”. In bocca al lupo caro prof. !!!
Un bellissimo ed interessantissimo libro! Complimenti prof.!
…..i libri si leggono prima…non si vede solo la copertina………..
Se il commento è riferito allo scrivente, sappi che il libro l’ho letto in anteprima più di venti giorni fa trovandolo lo ripeto, interessantissimo e ricco di tante curiosità che, come me credo, moltissimi procidani ignorano l’esistenza!
Complimenti ancora al Prof. Ambrosino!
….in questo caso si dice……..”Coda di Paglia”………….a buon intenditore poche parole!!!!!!!!!
La sua era una risposta molto prevedibile, non a caso ho scritto “Se il commento è riferito allo scrivente…..” spiacente è caduto lei Sign. La cultura!
A proposito, se li ha gli attributi metta nome e cognome….ma la sua vigliaccheria è tale che non glielo permette!
Si guardi allo specchio e si vergogni di questo….ma lei non ha neanche il coraggio di fare questo!
http://alboprocida.asmenet.it/download.php?down=1&id_file=3266&id_doc=2120934&sez=22&data1=02/09/2014&data2=17/09/2014&view=si
Una cosa è il patrocinio morale,un’altra dare il contributo all’autore di E: 2000 x 80 copie.
Non si tratta dell’entità della cifra,ma dell’assurda motivazione addotta dalla giunta, che è ,a mio parere,ad personam,e assolutamente discriminatoria verso tutti gli altri scrittori procidani che ,parimenti,se non di più,contribuiscono alla crescita culturale dei procidani.
Noi procidani non siamo avvezzi a documentarci, a leggere le determine, le delibere di spesa…,a leggere chi personaggo usufruisce dei soldi di un progetto ,magari approvato e finanziato dalla Regione: Vedasi,per es. ” Il mese del postino ” di qualche anno fa,personaggi che ,poi,sono sempre gli stessi,girano da decenni ….
io che ,per un po,l’ho fatto negli anni scorsi,sono rimasto allibito….
Non c’è niente da fare,bisogna cambiare,