Procida: Quale futuro per l’isolotto di Vivara?

Il futuro di Vivara è in pericolo. Questo il grido d’allarme che giunge dal reportage di Domenico Ambrosino sulle pagine de “Il Mattino”. L’isolotto rischia in termini di tutela e sviluppo dopo il taglio dei finanziamenti previsti dalla manovra finanziaria alla Riserva Statale, istituita nel 2002. Aumenta, infatti, il degrado dei costoni di Punta D’Alaca, in cui è stato rinvenuto l’insediamento dei Micenei. Vanno in rovina gli edifici settecenteschi della Casa Padronale, del Cantinone, della Vaccheria, del fortino napoleonico. Resiste ancora il patrimonio boschivo e floristico, anche se sono ormai scomparsi i lecci e mostrano segni di profonda stanchezza le querce roverelle.Spiega l’avvocato Mariano Cascone, presidente della fondazione “Albano Francescano”: “ Siamo preoccupati ed allarmati. E’ tutto fermo. Il comitato di gestione della riserva, presieduto da Maurizio Marinella, non ha ancora provveduto alla presentazione del piano di gestione che deve disegnare e progettare il futuro di Vivara. Abbiamo, perciò, dato mandato ai nostri legali di inoltrare una diffida ufficiale nei confronti dell’organismo gestionale anche per salvaguardare i nostri fini ed interessi istituzionali”.
L’unica cosa che abbiamo appreso dalla stampa sono le dichiarazioni del presidente Marinella che invita a non preoccuparsi del taglio dei fondi ministeriali, perché in cassa i soldi ci sono e quindi in un modo o nell’altro i programmi su Vivara continueranno ad andare avanti. Ma in che modo? – si chiede polemicamente l’avvocato Cascone. “Noi abbiamo bisogno di essere coinvolti nel progetto, insieme al Comune e a tutto il territorio. Vivara rappresenta la speranza del futuro sviluppo turistico di Procida. Invece rischia un’agonia che ne anticipa la morte!”
Butta acqua sul fuoco Maurizio Marinella, il re delle cravatte, presidente della riserva. Il nodo Vivara sarà sciolto a breve. “ Altro che fermi, stiamo lavorando sodo. Il piano di gestione è in dirittura di arrivo. Il mio staff, coordinato dall’avvocato Daniele Russo, ha coinvolto studiosi, Università, esperti. Intanto a Vivara è ripresa l’attività scientifica e di ricerca. Abbiamo autorizzato, a tal riguardo, la Lipu e l’associazione “Vivara”. Inoltre abbiamo stipulato una convenzione con i volontari procidani della protezione civile, diretti da Antonio Meglio, per la vigilanza dell’isolotto. Anche il piano antincendio è stato regolarmente approntato. A breve sarà pronta anche la “cartellonistica “ da sistemare sull’isolotto. Per quanto attiene la situazione economica, per ora non c’è problema: abbiamo le risorse per far fronte al piano di gestione.” Intanto proseguono i lavori di ristrutturazione del ponte che collega Vivara alla collina procidana di S. Margherita. Secondo quanto comunicatoci dal vice sindaco procidano Elio De Candia, a breve, il cancello d’ingresso ora situato a S. Margherita, sarà spostato alla radice del ponte. Ciò per rendere fruibile alla gente un tratto di collina, ora sbarrato, in attesa dell’apertura di Vivara.
Nel mentre, il consiglio di amministrazione dell’Albano Francescano ha anche deciso di accendere un contenzioso con la Regione Campania che nei 18 anni in cui ha tenuto in fitto Vivara, non ha ottemperato agli obblighi contrattuali che prevedevano la valorizzazione dell’isolotto, fra l’altro, attraverso la preservazione delle piante e degli alberi esistenti con il restauro conservativo dei fabbricati ivi esistenti. “ Vivara è nostra – conclude Cascone. E’ il nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro. Se lo Stato non vuole, non può o non riesce a gestirla, lasci a noi il compito, sempre nei termini stabiliti con la istituzione della riserva naturale. Siamo pronti ad una battaglia politica e sociale per rivendicare un diritto – dovere che ci appartiene”.

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