di Vincenzo Cenname – Mentre Napoli affoga nella monnezza, gira per Roma (ma ancora si sa dove si nasconde) il tanto atteso Decreto Legge in materia di rifiuti in Campania.
Qualcuno l’ha nominato il decreto del business milionario, altri il decreto salva Province, altri ancora il decreto salva lavoratori dei consorzi, nessuno di certo si aspetta un decreto pro cittadini campani che metta fine a questa vergognosa vicenda.
[youtube B5gm_D3cnrg]E’ assurdo che, nell’ennesima misura adottata in materia di rifiuti per la Regione Campania, non si parli di raccolta differenziata, di impianti di separazione della frazione secca, impianti di trattamento della frazione umida, ma si insista in maniera indecente sulla realizzazione di nuovi inceneritori.Così com’è irragionevole che il testo del Decreto Legge sia stato cambiato diverse volte perchè incapaci di trovare un accordo su chi dovrà gestire le gare d’appalto: La Provincia?, La Regione?, il Comune?, Cosentino?, La Carfagna?, Caldoro?.
Ed allora, un appello alla Comunità Europea: “NON INVIATE I 300 MILIONI DI EURO ALLA CAMPANIA”, lo chiedo a nome di tanti cittadini onesti stanchi di questa politica.
E mentre i rifiuti, per le strade di Napoli, aumentano di ora in ora, il mio pensiero va:
ai cittadini di Terzigno, Boscoreale e Giugliano che esasperati da puntuali promesse mantenute cercano di difendere quello che resta del territorio per non sentirsi troppo in debito con i propri figli;
alla città di Napoli, una delle città più belle al mondo, lasciata affogare tra i rifiuti;
ai napoletani colpiti nella loro dignità ed esposti a rischio di epidemie;
In questi istanti, però, penso anche un po’ a me che otto mesi fa, insieme alla mia amministrazione sostenevo che la Legge 26/2010 oltre ad essere un grande bluff, non faceva altro che peggiorare il servizio di raccolta dei rifiuti in tanti comuni che avevano avviati la raccolta differenziata, e pertanto chiedevo di lasciare che gli stessi si gestissero autonomamente la raccolta.
Oggi, quello stesso Decreto legge, prevede che i comuni hanno la facoltà di poter gestire la raccolta differenziata, se vivessimo in un paese normale a questo Decreto dovrebbe seguirne un altro che preveda la reintegrazione mia e del Consiglio Comunale di Camigliano, con annessa lettera di scuse ai miei concittadini. Ma sono consapevole che non abitiamo in un paese normale.
VINCENZO CENNAME
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