Procida. Tempo di Elezioni

Una piccola riflessione in risposta alle tante, forse troppe dichiarazioni lette su questo blog e rivolta ai politici ed ai Cittadini di questa piccola e meravigliosa Isola.

È il momento. Il termine elezioni risulta fuorviante, come interpretare l’essere eletto, essere scelto, o magari interpretare la stessa parola come distinto, pregiato. Allora, chi si distingue? Chi è il pregiato? Ed in base a quali principi ? Chi decide chi può partecipare alla competizione elettorale? e chi no? Chi dovrei votare?
Cominciamo a porci queste domande, perché il tempo è giunto oramai.

Abbiamo detto che l’eletto è una persona che si distingue dalle altre per i suoi meriti, per le sue idee, per le sue virtù anche, se non soprattutto, morali, ecc. ecc.?

Ma sono gli altri a dargliene merito e non lui stesso. Ovviamente ognuno di noi ha i suoi parametri, ha le sue priorità. Potete sceglie in base alla professionalità della persona, in base alla capacità di argomentare, di infiammare gli animi, per le qualità morali, per quello che hanno fatto o magari per quello che voi pensate che faranno, e cosi via. Tralasciando le menzogne dei programmi elettorali, strani ed indecifrabili scritti con i quali, alla fine, tutti sono in grado di affermare il proprio successo, quando sarà il tempo di tornare alle urne.

L’unica cosa che conta alla fine è non smentire se stessi, se avete, e ne avete per forza, dei principi, usate quelli come metro di giudizio.
Nessuno vi può dire chi votare se non voi stessi, siete voi ad eleggere l’eletto, a distinguere il distinto, a pregiare il  pregiato, e non sono meriti che uno si aggiudica per diritto di nascita o perché crede di essere, come spesso accade, quello che non è.
Uno dei nostri detti recita “passato il santo, passata la festa”, come a dire che dopo le elezioni finisce il nostro interesse per la politica, cosa assai grave certo, ma ancora di più lo è quando finisce il falso interesse della politica verso di noi.
Allora due piccole cose.
L’elettore deve comprendere che non può assegnare mandati in bianco, non è manlevato dalla propria responsabilità né dal dovere di esercitare una funzione di controllo sull’eletto, cosa che, purtroppo, consideriamo poco. Di questo l’eletto solitamente è consapevole e forse, dico forse, potrebbe approfittarne.
Allo stesso modo l’eletto non dovrà acquisire altri privilegi se non quello di servire la comunità, perché è quello lo scopo che lo ha spinto, letteralmente, verso il massacro della ragione e la tempesta di inutili chiacchiere chiamata campagna elettorale.

È vero, le elezioni sono oggi, e non domani, ma la fiducia delle persone non guarda la data o l’ora. La mia luce all’orizzonte e svanita quando ho letto le liste, oltre ad essere lontano dalla famiglia, mi sento lontano dal mio dovere. La speranza si è infranta come un’onda sullo scoglio, ma le onde, questo è certo, non smetteranno mai di battere sugli scogli e alla lunga potrebbero anche spuntarla.

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