Momento difficile, che potrebbe vanificare quanto di buono è stato fatto in questi ultimi anni, quello che si trova a vivere il comparto dei trasporti marittimi del golfo di Napoli con le recenti dimissioni dell’assessore regionale Vetrella che danno un quadro di come la navigazione sia, oramai, a vista.
Della COREMA, la società regionale marittima di navigazione costituita per subentrare alla CAREMAR, si sono perse le tracce da tempo; necessità di fondi che non ci sono o sono destinati, prioritariamente, ad altri settori (sanità); il nuovo Piano Orario che non riesce a diventare definitivo anzi, si è tornati al passato con alcuni tagli, vedi la corsa notturna di mezzanotte del traghetto MEDMAR, e di proroga in proroga si avviverà al 31 ottobre 2011; rivendicazioni e scioperi periodici da parte dei marittimi sia del settore privato che pubblico; armatori privati che ipotizzano licenziamenti e abbandono del Golfo; genitori dei studenti ischitani che frequentano l’Istituto Superiore procidano “F. Caracciolo – G. da Procida” che minacciano di non riscrivere i loro figli se non ci saranno degli aggiustamenti negli orari dei collegamenti da e per Ischia; la M/T “Casamicciola”, titolare di collegamenti importanti da Procida per Pozzuoli e viceversa, fermo da qualche mese per problemi tecnici.
Una pentola a pressione sul punto di esplodere si potrebbe dire, con una lunga serie di problematiche emerse in questi lunghi mesi di “tiro e molla” che attendono una risposta definitiva, ed a cui le dimissioni dell’assessore Vetrella, seppur congelate in attesa di un auspicabile chiarimento con il Presidente Caldoro, non fanno altro che aggiungere ulteriore instabilità ed incertezza (per esempio è saltata a data da destinarsi una importante riunione con gli Enti locali prevista per lo scorso 4 febbraio), non solo per i lavoratori, ma anche per l’intera comunità delle isole di Ischia e Procida, alle prese con una mobilità territoriale che, da un momento all’altro, potrebbe essere definitivamente compromessa.
In questo contesto vanno altresì ricordate “emergenze” che ci trasciniamo da anni quali, ad esempio, la difficoltà di manovra che i navigli incontrano nel porto commerciale di Marina Grande a causa di un fondale che, in più punti, così come rimarcato dagli stessi tecnici del settore, presenta “poca acqua” e che quindi avrebbe bisogno, per porre il tutto in una condizione di sicurezza, di necessari ed urgenti lavori di escavo.
Tutto ciò, doveroso sottolinearlo, con la bella stagione oramai alle porte, periodo dell’anno a cui molti imprenditori del turismo ed operatori commerciali affidano le sorti della sopravvivenza stessa delle loro attività, e non solo, alle prese con crisi ed emergenze di ogni tipo e genere e che di tutto hanno bisogno tranne di questo ulteriore calvario.
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