Procida. Vivara … più che un oasi è un miraggio

Come pensavamo e riproposto recentemente, la questione relativa alla riapertura dell’isolotto di Vivara è ancora ben lungi dall’essere risolta prova ne sono le argomentazione portate alla discussione da parte della LIPU Napoli, attraverso il proprio rappresentante e presidente della Commissioni di Riserva della RNS, avv. Fabio Procaccini, di cui riportiamo alcuni significativi passaggi. Dicembre 2008 – l’avv. Procaccini, Delegato Provinciale della LIPU di Napoli – nominato Presidente della Commissione di Riserva della RNS “Isola di Vivara nel marzo 2008, sollecita e chiede nuovamente alla Fondazione “Albano – Francescano” di consegnare le chiavi del cancello d’ingresso all’isola di Vivara al Corpo Forestale dello Stato e a tutte le forze di polizia presenti nel Comune di Procida, secondo le indicazioni offerte dalla Commissione di Riserva nel giugno 2008.
Gennaio 2009 – l’avv. Procaccini, Presidente della Commissione di Riserva della RNS “Isola di Vivara”, formula all’Avv. Mariano Cascone, Presidente della Fondazione proprietaria, la richiesta di consegna delle chiavi dei cancelli d’accesso all’isola, sia al Comitato Permanente di Gestione sia alla Commissione di Riserva, per l’espletamento di tutto quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 24 giugno 2002 che istituiva la riserva naturale dello stato di Vivara, ovvero per la gestione dell’isola. Procaccini scrive: “La Riserva Naturale di Vivara è di recente rientrata nel Vostro legittimo possesso dopo un lungo e tormentato periodo di totale assenza di ogni forma di gestione. Considerato che ancora non è stato redatto il Piano di Gestione ed il regolamento Attuativo di cui all’art. 5 del D.M., Vi Chiedo di consentire, senza alcuna opposizione, resistenza o intralcio, agli organi preposti dal richiamato provvedimento Ministeriale, la gestione dell’intera isola di Vivara, di Vostra proprietà, per la dovuta e corretta applicazione della norma istitutrice della Riserva.”
Detta richiesta escludeva, naturalmente, la “consegna” di tutti i manufatti insistenti che di diritto dovranno rimanere nell’esclusiva disponibilità dell’ente proprietario.
Febbraio 2009 – la Fondazione consegna le chiavi dell’Isola di Vivara al corpo forestale dello Stato, alla polizia municipale, al comando dei carabinieri e al comando della Guardia di Finanza di Procida, per consentire una maggiore sorveglianza dell’isola.
Febbraio 2009 – la Fondazione replica all’avv. Procaccini, e pur ammettendo che sussistono le condizioni per procedere ad una riapertura immediata dell’isola, manifesta la volontà di non consegnare le chiavi dei cancelli e, quindi, di non consentire agli organi della Riserva di operare secondo legge. La Fondazione così ha motivato il suo diniego: “al fine di non contravvenire ai propri vincolanti fini statutari, l’immissione in possesso dell’isolotto da parte degli Organi di Gestione può avvenire solo alla presenza di un contratto di locazione, in mancanza del quale l’Ente proprietario potrebbe gravemente esporsi a vertenze inerenti il rispetto dei propri vincoli testamentari circa la gestione patrimoniale, gestione che ex lege va improntata a criteri di massima prudenza e comunque in ogni caso mai in contrasto con i precetti statutari.
L’ostacolo ad oggi in essere, è rappresentato dalla apparente insufficienza (più volte palesata alla Proprietà) della dotazione finanziaria dell’Organo di Gestione, che non renderebbe possibile l’assunzione degli impegni economici che deriverebbero dalla sottoscrizione del contratto di fitto.”
Marzo 2009 – l’Avv. Procaccini formula al Ministero dell’Ambiente un’istanza interpretativa del D.M. istitutivo della Riserva, la cui risposta risolverebbe ogni problema sulla gestione dell’isola.
“Chiede Al Ministero in indirizzo di emettere parere, con la massima urgenza, ad “interpretazione autentica” del D.M. Istitutivo della Riserva Naturale dello Stato Isola di Vivara, volto a dirimere il dubbio circa la assoggettabilità dell’intera isola di Vivara a contratto di locazione fra il Comitato Permanente di Gestione e la proprietaria al fine di poter dare corso alle attività necessarie per la effettiva attuazione del detto D.M., o se tale locazione dovrà limitarsi ai soli immobili presenti sull’isolotto, eventualmente se ne dovesse rilevare la necessità.
Naturalmente, ovemai il Ministero determini che la gestione della biodiversità presente a Vivara non necessiti della stipula del rapporto di locazione, si dovrà prevedere alla redazione di una convenzione fra la proprietaria e gli Organi di Gestione per disciplinare le modalità applicative del D.M..
Viceversa, se l’applicazione del D.M. dovrà essere subordinato ad un rapporto di locazione con la proprietaria ed attesa la difficoltà intrinseca alla sua realizzazione atteso che risulterà estremamente difficoltoso prevedere un forte impegno di spesa pluriennale, si propone sin da ora l’adozione dell’estremo provvedimento di esproprio dell’intera isola.
Nel rammentare che è ancora pendente il processo penale presso il Tribunale di Napoli – Sez. Distaccata di Pozzuoli, in capo ai precedenti possessori della Riserva, per tutti i reati conseguenti alla pregressa mala gestio, questa Commissione, come anche il Comitato Permanente di Gestione, sono liberi da ogni responsabilità conseguenti all’impossibilità di “gestire” la Riserva. Va da se che ogni responsabilità ricade unicamente sulla proprietà quale unica “detentrice” la Riserva Naturale dello Stato “Isola di Vivara”. In attesa dell’urgente riscontro, si porgono cordiali saluti.”
A margine di questa lunga ed articolata vicenda, per il prof. Costantino D’Antonio, Delegato LIPU Isole di Procida e di Vivara, “è assurdo che dopo 7 anni dalla emanazione del decreto istitutivo della RNS Isola di Vivara, che doveva rappresentare la soluzione per la tutela dell’Isola, è in pratica uno strumento inutilizzabile perché resta ancora interdetto l’ingresso ergo la sua gestione!”

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