(ANSA) – ROMA – Pesca ‘selvaggia’ del tonno rosso. Continua la mattanza fuori quota da parte dell’Italia. Nel 2008, secondo un dossier reso noto oggi a livello mondiale dal WWF, sono state pescate come minimo 700 tonnellate in piu’ su quelle prestabilite. Spesso poi in alcuni mercati non viene registrato neppure un solo tonno rosso (Pozzuoli, Vibo Valentia, Portopalo e Cetraro) mentre altre quantità ”sono vendute illegalmente in mercati chiusi per infiltrazioni mafiose” senza contare che ”le catture in mare sono svolte con metodi fuorilegge, vale a dire con l’ausilio di aerei d’avvistamento” e che altre quantita’ consistenti ” è provato che siano trasferite vive in fattorie al largo della Croazia, di Malta e della Tunisia.
Ma non tutto il tonno trasferito e’ stato registrato”.
Denunce tutte contenute nel dossier dal titolo ”Pesca del tonno rosso fuori controllo in Italia. Ecco le prove”, condotto su commissione da una società di consulenza indipendente (Advanced Tuna Ranching Technologies) che, riferisce il WWF, ha svolto un’indagine a tutto campo. Il WWF Italia consegnerà i dati e i risultati della ricerca alla Commissione Ue, alla finanza, alle Capitanerie, ai Noe e al ministro per le Politiche Agricole e Forestali ”per chiedere una moratoria di tre anni sulla pesca del Tonno rosso in Mediterraneo”. Secondo il WWF esiste una ”illegalita’ diffusa e reiterata negli anni dovuta a mancati controlli, pescherecci pirata e porti fantasma, trasferimenti non registrati di tonni vivi in allevamenti all’estero, mercati irregolari, criminalita’ organizzata presente e operante sui mercati remunerativi del tonno rosso, registrazioni di vendite e catture improprie e fuori dal dettato comunitario”. ”I risultati cui si giunge nel dossier – tutti derivanti da fonti pubbliche o da documenti di enti di ricerca internazionali – sono in contrasto con i dati che il ministero italiano ha inviato a Bruxelles. Intanto l’Ue aveva deciso chiudere la stagione di pesca del tonno con due settimane di anticipo. Chiusura che ha di fatto – a detta del ministero – impedito all’Italia di raggiungere le quote fissate dall’Iccat (Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Atlantico) vale a dire 4162,71 tonnellate. Secondo il WWF invece la quota pescata in eccedenza e’ minimo di oltre 700 tonnellate nel 2008”.
E cosi’ ”dopo un drammatico 2007 con quote di pescato eccedenti il 40% le quantità assegnate, al tonno rosso, in Italia, è andata meglio quest’anno, grazie alla decisione dell’Ue di chiudere la stagione di pesca con 2 settimane di anticipo. – commenta Enzo Venini, Presidente del WWF Italia – e dai dati che abbiamo potuto incrociare, quest’anno si sono pescate come minimo 700 tonnellate in più, mentre nell’anno precedente la quota eccedente ammontava a 1.653 tonnellate (e non 327 come i dati ufficiali dicono)”. Dal dossier risulta inoltre che le imbarcazioni italiane registrate e autorizzate alla pesca e all’allevamento del tonno rosso siano 185: dall’indagine svolta in mare e nei porti dai consulenti del WWF la flotta coinvolta nella stagione 2008 conta 283 unita’ di cui 27 parangali, 162, tonnare volanti (reti a circuizione), 73 reti a strascico e 21 rimorchiatori, 47 delle quali prive di sistemi di monitoraggio, 160 sprovviste di licenze di pesca, 82 mai inserite nei registri dell’Iccat nel 2008.
La scorsa settimana, la Commissione scientifica dell’Iccat ha reso noto il suo verdetto sulla pesca del tonno rosso in Mediterraneo nel 2007: 61.000 tonnellate sono state prelevate, vale a dire il doppio della quota legale, con uno stock riproduttivo in crisi, essendo solo il 36% rispetto a 30 anni fa. Il prossimo incontro dell’Iccat si terra’ a Marrakech, in Marocco, dal 17 al 24 novembre prossimo. L’auspicio, ha concluso il WWF ”è che le Parti decidano la chiusura finche’ permarranno illegalita’ e insostenibilita”’. (ANSA).
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