La scomparsa di Romolo Runcini, grande esploratore di ciò che va al di là dei confini tra realtà ed irrealtà cioè il “Fantastico”, vissuto come itinerario purificatore di tutte le scorie accumulate nel pieno dell’esperienza sia personale che comunitaria, rende Procida, ancora più incerta ed insicura perché perde lo sguardo severo e corrucciato di colui che, con un intenso innamoramento, si era offerto per contribuire a dare quello spessore di alta qualità che la “polis micaelica” possiede dentro di sé. Ebbene, cosa è successo? Accolto con entusiasmo e fervore, sta li a dimostrarlo, nel lontano 1997, una delibera di giunta presieduta dall’allora sindaco Muro a sostegno del suo sogno, ovvero quella di rendere la nostra Terra “Centro internazionale di studi sul Fantastico” e, per di più, con i suoi 23mila volumi costruire, con le dovute proporzioni, una biblioteca del Golfo, simile a quella dell’antica Alessandria d’Egitto, il tempo ha diluito tutto ed abbandonato da una insensibilità politica a 360 gradi cupa ed assordante, è stato costretto ad abbandonare il territorio davanti alla solita immensa occasione perduta. Infatti, l’illustre professore, con la sua notevole istruzione, ci aveva illuminato nel rilevare in quale “gioiello” Madre Natura e il Buon Dio avevano destinato la nostra presenza. Per cui considerava ciò che il sac. Carlo Farace, con le sue ricerche creative, fu condotto a rappresentare come l’isola dei Feaci di “Onirica” memoria, come la sede naturale del proprio sogno. Immaginate cosa potrebbe diventare Procida, se il progetto del caro Romolo fosse incastonato dentro all’isolotto di Vivara, visto come perno fondamentale dell’area mediterranea nell’ambito dell’educazione ambientale.
Da questo punto di vista, considerato la scadenza elettorale comunale oramai imminente, bisogna rimettere in moto la “fiammella della speranza” del non tutto è perduto. In tal senso verificheremo e sperimenteremo chi, tra i contendenti, possiede il giusto rapporto armonico tra cuore e mente per accenderla. Il mio augurio è che sia “la sinistra” ha trovare, finalmente, il verso giusto. Altrimenti assisteremo all’ennesima occasione perduta, a tutto vantaggio del “drago malvagio” che sta divorando tante giovani vite procidane, con ritmo incessante e straziante per le famiglie e l’intera comunità.