Stazione Marittima di Procida: Uno spazio da ripensare

di Framcesco Marino
Nei giorni scorsi il giovane ambientalista ed idealista Francesco Lubrano, ha lanciato l’allarme sullo stato fatiscente della stazione marittima di Procida. Costruita frettolosamente nell’ambito dei “Mondiali ‘90”, la stazione marittima doveva essere il biglietto da visita dell’isola invece, così come descritto dal Lubrano, le baracche della stazione devono essere completamente ripensate. Tanto per iniziare rendere l’immobile completamente indipendente dal punto di vista energetico con l’installazione di tetti fotovoltaici. Fermo restante l’attuale altezza, poi, voluta dalla potentissima Sovrintendenza, la stazione dovrebbe inglobare meglio i prospicienti giardinetti di stile messicano. Quando diciamo questo pensiamo, tanto per dare un’idea, al complesso del “Calise” ad Ischia dove i locali sono nascosti da una opulenta vegetazione mediterranea, un posto di ristoro e un bar accogliente, poi, dovrebbe far parte del complesso dove migliorare, in ultimo, l’attuale baracca degli ormeggiatori.
Il nodo da risolvere è lo spazio occupato da quei piccoli mostri che sono i taxi, a cui si dovrebbe trovare un adeguato punto di stazionamento, ma, soprattutto, convincere i simpatici taxisti ad accogliere più decentemente i turisti che oggi si ritrovano in un suk arabo.
Non pensiamo che la cosa sia impossibile anche perché, sul territorio, ci sono tanti giovani architetti e chi sa che tra di loro non si trovi un moderno Calatrava che sviluppi al meglio le nostre come le altrui idee.
Naturalmente il punto di partenza e la politica, così come il fare squadra tra gli assessori competenti, compreso il “muto” assessore ai lavori pubblici di cui, da tempo, si sono perse le tracce. C’è ancora? E’ operativo? Ha qualche idea?
Nell’attesa, ringraziamo Francesco Lubrano che ha posto l’attenzione su di un sito importante, come la stazione marittima, per Procida.

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