PROCIDA – Stamattina dopo parecchio tempo mi sono recato a Procida per testimoniare tutta la mia solidarietà umana e sociale alla famiglia Ambrosino che dopo trent’anni dalla costruzione, si sta vedendo abbattere l’unica casa abitata da una coppia di ultraottantenni. E come capita ogni qualvolta che mi reco sull’isola di Graziella, sono tanti i cittadini che incontro per strada e che mi salutano con affetto ringraziandomi per il mio impegno sociale, politico e giornalistico. E con questo post voglio ringraziarli uno ad uno sperando di meritare la loro stima e considerazione. Voglio ringraziarli perché ogni qualvolta sbarco sulla loro Isola, mi capita di conoscere tante belle persone, umane e solidali. Proprio come i componenti della famiglia Ambrosino a partire da Nicola, figlio dell’ottantatreenne Raffaele, che ho avuto anche modo di intervistare. Persone semplici, oneste, lavoratrici, umili e buone. E’ la prima volta che sono tornato a Procida dopo la morte del mio caro ed adorato papà Domenico Savio che avete avuto modo di apprezzare per le sue straordinarie doti di condottiero nelle lotte a difesa del riconoscimento dei diritti dei più deboli della società e delle masse popolari. Sono salito sull’aliscafo promettendo a me stesso che presto riprenderemo anche a Procida la lotta di piazza a difesa del diritto alla casa dei cittadini semplici ed onesti costretti a costruirsi un tetto illegalmente dallo Stato inadempiente i cui rappresentanti politici negli ultimi quarant’anni hanno preferito far proliferare l’abusivismo per tenerci tutti sotto ricatto elettorale ed oggi non si degnano neppure di affrontare e risolvere questa tragedia sociale. Lo faremo quanto prima, promesso!!! Dobbiamo lottare affinché non ci siano altre famiglia come quella degli Ambrosino a dover vivere questa tragedia. Ci rivedremo presto cari amici procidani!

Gennaro Savio a Procida abbattimenti