PROCIDA – Anche nell’isola di Graziella si sta entrando nella fase calda della campagna elettorale per le elezioni comunali con il confronto tra i due raggruppamenti guidati, rispettivamente, dal Sindaco uscente Dino Ambrosino (La Procida che Vorrei) e Luigi Muro (Procida per tutti). Ma, il 20 e il 21 settembre prossimo, le schede che riceverà un elettore, saranno ben 3 (tre). Una per le comunali, una per il referendum e una per le regionali. Ed è qui che oggi concentriamo l’attenzione con chi si auspica di sedere tra i banchi del Consiglio Regionale, l’amico Sebastiano CULTRERA. A lui chiediamo, quindi, i motivi e i significati del suo impegno.
È la prima volta, dopo tanti anni, che hai voluto riprendere un impegno politico in prima persona. Oramai ci eravamo abituati a vederti dietro le quinte. Perché hai voluto farlo?
«In realtà ero già sceso in campo all’interno del mio partito all’ultimo congresso, perché credo che l’Italia abbia bisogno di un grande partito riformista come il PD. Come membro dell’Assemblea Nazionale di tale partito, ho accettato di rappresentare, quindi, l’ala più progressista e riformista in questa competizione regionale. Insomma il mio non è solo un impegno personale, ma è espressione nazionale dell’area di Energia Democratica, che fa capo alla vice presidente del Partito Anna ASCANI. La storia della mia candidatura è questa».
Mi sembra una cosa, onestamente, un poco per addetti ai lavori. Cosa vuol dire in termini pratici, un impegno di questo tipo?
«Vuol dire una cosa semplice. Che non si può fare politica, e cercare di governare un territorio, senza una connessione con i livelli più elevati. Non si governa una Regione senza una giusta connessione con il Governo nazionale, così come non si può governare un comune se non si hanno giusti e validi rapporti con la Regione e con gli altri Enti».
Vuoi, quindi dire, che la tua eventuale elezione potrà giovare a Procida e alla vita dei cittadini?
“Lo credo fermamente. Sono in campo anche, e fortemente, per la mia isola e per altre due isole del Golfo. In Consiglio regionale voglio portare le istanze degli isolani come me. In raccordo con tutte le amministrazioni comunali interessate. Sarò un pezzo di mare in consiglio regionale.”
A proposito di mare, hai scelto questo slogan per la tua campagna elettorale “il Mare bagna Napoli”. Cosa significa?
«Ecco. Significa proprio questo. Che dobbiamo esaltare la cultura marinara di Napoli e della Regione Campania. Che significa sviluppo, lavoro ed economia. Ma significa, evidentemente, anche attitudine alla concretezza e alla soluzione dei problemi senza paraocchi ideologici. Il Mare è riformista per sua natura. La città metropolitana di Napoli è stata tristemente investita, negli ultimi anni, da successive ondate di populismo. Le bandane arancioni, le 5stelle grilline e il leghismo strisciante hanno dato un colpo alla capacità politica e amministrativa della città.
È arrivato il momento che il meglio dei ceti produttivi della nostra città e i cittadini di Napoli e della Campania abbandonino le illusioni degli slogan populisti e costruiscano il proprio futuro. Il Partito Democratico sta con loro».
Ti candidi a sostegno del governatore Vincenzo De Luca. Pensi che De Luca vada nella direzione che stai accennando?
«Certamente, altrimenti non ci starei. Il presidente De Luca ha fatto bene nella fase in cui bisognava fronteggiare il COVID, anche nel fronteggiare le emergenze economiche. Sono certo che sarà l’uomo giusto per passare alla fase successiva. Ma di sussidi, alla lunga, Napoli e la Campania (ma direi tutto il Sud) corre il rischio di morire. De Luca ha la giusta determinazione e la giusta concretezza per gestire la fase di RINASCITA di Napoli e della Campania. Una fase che dovrà puntare sulla Crescita e sullo Sviluppo, anche riuscendo a fare le scelte giuste per la destinazione delle risorse che verranno dall’Europa».
Quali settori pensi che si dovranno privilegiare e come può rientrare l’isola di Procida nelle future scelte della Regione?
«I settori saranno tutti quelli in cui la Campania già eccelle o ne è naturalmente vocata. Abbiamo eccellenze in tanti settori: dal settore aereospaziale all’agricoltura; dalla bioingegneria all’artigianato, e via dicendo. Bisogna valorizzare l’ingegno, le professionalità e la qualità dei cittadini campani. Abbiamo un territorio vocato al turismo, alla cultura, alle eccellenze alimentari. Ma bisogna dare regole certe, procedure chiare e tempi determinati. Un poderoso piano di interventi, quale quello che si prospetta nei prossimi anni, non può essere lasciato all’improvvisazione. De Luca ce la può fare. E io sarò dalla sua parte, nei prossimi 5 anni, certo che darà il giusto risalto ai progetti delle nostre isole e quelli integrati con tutta l’area flegrea. Il suo riformismo nei fatti, il suo approccio di concretezza e determinazione per affrontare i problemi mi trovano d’accordo».