Un pubblico di oltre duecento appassionati del tango interverrà da tutta Italia e da tutta Europa, grazie anche all’esperienza che l’organizzazione ha maturato per aver trasformato in poco tempo un’isola, in cui mai si era ballato Tango a livello internazionale, in un polo di grande attrattiva e richiamo per gli amanti del sano divertimento. “Un viaggio a Procida – dice il delegato al turismo Giuseppe Giaquinto – che sarà anche un percorso per le strade del gusto del mare: il pesce freschissimo viene spesso abbinato a verdure, da non perdere le linguine al riccio, ma anche piatti più semplici e popolari come l’insalata di limoni e menta e il coniglio”.
Da giovedì 11 a domenica 14 settembre alcuni luoghi dell’isola diventeranno location per milonghe e corsi di tango: si balla in riva al mare, il mare di settembre, di un bello che non ti aspetti, si balla tra le case del Postino, col sorriso di Troisi, col profumo di limoni e delle reti dei pescatori, si balla al chiaro della luna con l’Isola sotto che guarda innamorata.
Di mattina ci saranno i corsi di tango alla Marina della Chiaiolella, da mezzogiorno al tardo pomeriggio si ballerà al Lido di Procida, al molo della Corricella si potranno degustare gli aperitivi al sapore di agrumi e la notte ci sarà la milonga affacciati sul mare del belvedere di Terra Murata.
“La protagonista di questo lungo week end di settembre sarà la vera cultura del tango, quella che si respira vivendo a Buenos Aires – dichiara l’art director dell’evento Ciro Lardone – perché il Tango non è solo un ballo, ma un’attitudine, un modo di essere, di camminare per la strada”.
L’iniziativa, sottolinea Giaquinto “Si inserisce in un più ampio progetto di eco-turismo e turismo esperienziale intrapreso dall’amministrazione comunale che mira alla destagionalizzazione e ad iniziative che facciano vivere l’isola in modo emozionale e in tranquillità. Il programma – conclude Giaquinto – prevede anche escursioni guidate e cene collettive nel borgo di Corricella ed unisce la passione per la danza alla scoperta delle risorse naturali, culturali ed enogastronomiche del territorio in un simbolico abbraccio (l’emblema del tango) con gli abitanti dell’isola al ritmo dettato dal battito del cuore”.