Il futuro di Caremar e del trasporto marittimo nelle isole del Golfo sono al vaglio della Quarta Commissione regionale trasporti presieduta da Domenico De Siano (Pdl). Sindacati e operatori sollecitano la Regione a emanare il bando per la selezione del socio privato al quale affidare il 49 per cento delle azioni della partecipata Corema.
Ettore Mautone
Fari puntati sul trasporto marittimo locale nelle isole del golfo. I sindacati di categoria, i sindaci di Ischia Capri e Procida e gli operatori del settore, chiedono a gran voce che Palazzo Santa Lucia acceleri nella emanazione del bando di gara per la selezione del socio privato al quale affidare il 49 per cento delle azioni della Corema, partecipata della Regione, oggi al 100 per cento di Palazzo Santa Lucia, erede delle strutture e delle funzioni della ex Caremar. Ieri, in commissione, a recepire le lagnanze di imprenditori e lavoratori anche l’assessore regionale al ramo Sergio Vetrella sollecitato ad emanare il bando di gara per la privatizzazione e ad agire nei confronti del Governo nazionale per ottenere gli sgravi contributivi per gli armatori e gli amministratori dei Comuni delle isole del Golfo e delle associazioni rappresentative del settore, In gioco c’è il servizio pubblico da e per le isole la cui è efficienza è indispensabile per la vitalità del turismo e dell’economia delle isole. De Siano ricorda che il Consiglio regionale della Campania ha approvato un ordine del giorno per garantire che la partecipazione maggioritaria della compagnia egionale marittima, che dovrà sostituire Caremar, sia pubblica e affinché, per il restante 49 per cento, sia garantita la piena trasparenza e partecipazione delle società interessate alla procedura di gara.
SOFFRE IL MERCATO
A soffrire è soprattutto il mercato che, in Campania, pur potendo contare su un alto valore economico, con otto milioni di passeggeri l’anno, turisti, pendolari, residenti e non, ancorché merci e mezzi pesanti, risulta ingessato a causa delle norme centraliste adottate dal precedente esecutivo. La gara per l’individuazione del socio privato di Corema, è in una fase di istruttoria da parte degli uffici dell’assessorato regionale ai Trasporti ma, in ultima analisi, i tempi sono dettati dal governo e dai contraccolpi locali del processo di privatizzazione della Tirrenia. Tra l’altro sono tutt’altro che sciolti i nodi del contenzioso con il Lazio per la cessione, a titolo gratuito, della quota societaria relativa ai trasporti nelle isole pontine. La conclusione dell’intero procedimento di privatizzazione era atteso il 30 settembre prossimo, come stabilito dalla Comunità europea, ma difficilmente si riuscirà a concludere l’iter di privatizzazione prima della fine dell’anno.
L’autorità garante della concorrenza e del mercato, nel 2009 è intervenuta in seguito a numerose segnalazioni in merito a lamentati disservizi ed al deterioramento delle condizioni economiche e della qualità dell’offerta nel mercato di riferimento. denunciando una cristallizzazione del mercato, ovvero una situazione di sostanziale paralisi, dovuta non tanto all’atteggiamento scarsamente concorrenziale degli operatori privati, bensì, principalmente, alle norme dettate negli ultimi anni dall’amministrazione regionale campana”.
NORME DA CAMBIARE
A partire dal 2001, la Regione Campania, avvalendosi delle prerogative concesse dal decreto legislativo n. 422 del 1997, di riforma del trasporto pubblico locale, ha intrapreso un sistematico riassetto dei servizi di trasporto pubblico nei golfi di Napoli e Salerno. Un intervento che ha progressivamente orientato gli assetti di mercato, mentre i comportamenti imprenditoriali indipendenti sono divenuti residuali. Insomma, si tratta di capire se la strada che conduce alla nuova Caremar con Corema sia quella giusta ovvero se sia opportuno approdare a un diverso e più generale ripensamento del contesto normativo di riferimento.