Abbattimenti: “Basta inganni e strumentalizzazioni

Tanti sono stati i cittadini che hanno preso la parola dopo la lunga e appassionata relazione introduttiva di Domenico Savio. Oltre all’organizzazione della manifestazione di protesta popolare, si è deciso di inviare nelle prossime ore a senatori e deputati della Campania una nota in cui, oltre a metterli pubblicamente dinanzi alle loro responsabilità circa la mancata soluzione del problema, si chiede di far approvare immediatamente un decreto-legge dal Governo.
dall’Ufficio Stampa del “Movimento di Lotta per il Diritto alla Casa”

Si è tenuta, presso l’Hotel Terme Augusto di Lacco Ameno, l’annunciata assemblea del “Movimento di lotta unificato per il diritto alla casa delle isole di Ischia e Procida” per decidere le nuove iniziative di lotta da assumere alla luce delle demolizioni che già a partire dai prossimi giorni ritorneranno a terrorizzare umili famiglie lavoratrici della regione Campania e dell’isola d’Ischia costrette dallo Stato inadempiente a costruirsi abusivamente la prima casa di necessità per se e per i propri figli. Ad introdurre i lavori è stato il Coordinatore del “Movimento di Lotta” Domenico Savio che in un’ora di appassionato intervento oltre ad aver attaccato il potere politico responsabile della tragedia degli abbattimenti, ha sottolineato la necessità di tornare nelle piazze a rivendicare con forza il diritto costituzionale alla casa. Domenico Savio ha esordito dicendo che negli ultimi tre anni il potere politico ha vergognosamente raggirato e strumentalizzato elettoralmente il popolo degli abusivi per necessità facendo solo false promesse senza risolvere il problema e che attualmente solo un decreto-legge può immediatamente fermare la tragedia degli abbattimenti. Poi ha attaccato duramente i rappresentanti politici del Partito Democratico e il Senatore Della Seta che stanno vergognosamente gettando fango sulle esigenze abitative della povera gente. Savio ha sottolineato che i sindaci continuano a contrarre muti per abbattere le nostre case a partire dal Sindaco di Forio Franco Regine nonostante i Primi cittadini isolani abbiano la possibilità di non chiedere soldi alla Cassa Depositi e Prestiti essendo Ischia un’isola su cui insiste il vincolo sismico. Infine il Coordinatore del “Movimento di Lotta per il Diritto alla Casa” ha rimarcato la necessità da parte delle popolazioni dell’isola d’Ischia di scendere nuovamente in piazza per costringere il Governo e il Parlamento a fermare le ruspe e dare la possibilità di sanare la casa a tutti coloro che sino ad oggi sono stati costretti a costruirsela abusivamente dallo Stato inadempiente.

Terminato il suo discorso, Domenico Savio ha aperto il dibattito che mai come questa volta è stato ricco di interventi interessanti e costruttivi. A prendere per prima la parola è stata la mamma di Franco Napolano, il papà di quattro figli a cui, assieme alla moglie Gina, nei giorni scorsi è stata barbaramente abbattuta l’unica e umile casa che avevano costruito con immani sacrifici e privazioni di vita. Nel suo intervento la signora Anna dopo aver chiesto ironicamente al Procuratore aggiunto Aldo De Chiara quale dovrebbe essere la cubatura di una casa per poter essere definita di necessità visto che sui giornali il magistrato aveva affermato che un manufatto di 90 0 100 mq. di abitazione non può essere considerato un abuso di necessità, ha giustamente denunciato che continuano ad essere abbattuti solo i poveri cristi e che nonostante la cittadinanza isolana abbia dimostrato insensibilità per l’abbattimento della casa del figlio, continuerà a partecipare a tutte le manifestazioni di protesta che si terranno contro gli abbattimenti. Dopo l’intervento di mamma Napolano, ha preso la parola l’Assessore di Barano Giovanni Migliaccio che ha cercato di difendere l’indifendibile inerzia e corresponsabilità dei sindaci isolani sulla tragedia degli abbattimenti. A Giovanni Migliaccio ha replicato con grinta Domenico Barone, lavoratore foriano infaticabile per eccellenza che ha avuto il coraggio di mettere al mondo ben dodici figli e che dopo aver vissuto la tragedia della seconda guerra mondiale mai avrebbe immaginato di dover assistere al dramma degli abbattimenti. “Sindaci e Assessori dell’isola d’Ischia, ha tuonato ad alta voce, si devono solo vergognare e dimettersi perché dinanzi al dramma degli abbattimenti hanno dimostrato tutta la loro incapacità politica. A quello di Domenico Barone hanno fatto seguito altri importanti e interessanti interventi. Giuseppe Oliva ha fatto giustamente presente che contestualmente a chiedere le dimissioni degli attuali sindaci isolani, bisogna proporre una classe dirigente alternativa che possa degnamente sostituire questi personaggi. Ciro Maschio che ha vissuto il terremoto del 1888 attraverso i racconti di un’anziana dell’epoca, ha detto che se si dovesse procedere a tutti gli abbattimenti previsti, l’isola d’Ischia si ritroverebbe ad essere l’Isola terremotata della fine dell’800. Antonio Savio che per decenni ha vissuto in Germania, ha detto che quello che sta accadendo sull’isola d’Ischia in altri Paesi non si sarebbe ma verificato e che viviamo in una condizione peggiore del cosiddetto Terzo Mondo. Mario D’Abundo ha chiaramente denunciato le gravissime responsabilità in campo edilizio degli amministratori isolani degli ultimi decenni che nel settore per tornaconti elettorali non hanno mai voluto dare regole alla cittadinanza. Durissimo è stato l’intervento di Gennaro Savio che ha attaccato i responsabili degli abbattimenti politici e istituzionali locali, regionali e nazionali. L’importante assemblea popolare si è terminata con l’intervento conclusivo di Domenico Savio che oltre ad aver annunciato l’organizzazione di una nuova manifestazione di protesta da tenersi intorno alla metà del mese di marzo, ha detto che nelle prossime ore sarà inviata a senatori e deputati della Campania, al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e ai Presidenti dei due rami del Parlamento Fini e Schifani una nota a firma del “Movimento di Lotta” in cui, oltre a metterli pubblicamente dinanzi alle loro responsabilità circa la mancata soluzione del problema, si chiede di far approvare immediatamente un decreto-legge. Naturalmente non si chiede un semplice e strumentale ferma-ruspe che rinvierebbe solo il problema di qualche mese e che per questo risulterebbe un ulteriore inganno per le popolazioni campane, ma pretendiamo la soluzione definitiva della tragedia degli abbattimenti che potrà finire solo se il Governo e il Parlamento daranno la possibilità di poter sanare la casa di necessità a tutti quelli che sono stati costretti a costruirsela abusivamente per se e per i propri figli sia prima che dopo il terzo condono.

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