Roberto Fico (Movimento 5 Stelle Campania)
Sei a casa, abbastanza tranquillo, senza tv e senza internet. Ti arriva una chiamata sul cellulare e ti dicono hanno ammazzato Angelo Vassallo, il Sindaco di Acciaroli. Ma dove? Dove dovevamo andare insieme con Maurizio Pallante sabato per il festivall sulla decrescita? Sì proprio lì! Aspetta chiamo Maurizio e ti faccio sapere.
[youtube bMIF27tb6F4]Così ho saputo della morte di Angelo Vassallo, un’amministratore che non conoscevo, ma che a detta di tutti coloro che ho sentito in questi giorni, persona splendida, simbolo di legalità, onestà ed efficienza e in effetti a vedere il comune da lui amministrato sembra proprio che sia così.
Dopo che si ha una notizia del genere si rimane così un po’ imbambolati, schiacciati un po’ dalla sorpresa, un po’ dall’incredulità, un po’ dal non comprendere bene cosa sia successo.
So però che ogni santa volta che in questo Paese qualcuno sceglie con serietà e normalità e quindi con grande coraggio di stare dalla parte dei cittadini, dell’ambiente, delle bellezza e dell’onestà in un modo o nell’altro fa una brutta fine.
C’è Vincenzo Cenname, ex Sindaco di Camigliano, estromesso dall’incarico di Sindaco affidatogli dai cittadini per buona amministrazione. Subito dopo Angelo Vassallo, addirittura ucciso con nove colpi di pistola e la lista è lunga di uomini per bene e sconosciuti che in questi anni sono stati ammazzati o estromessi. Consiglio di leggere l’articolo di Roberto Saviano di oggi.
A me e sono sicuro a tutti noi sale su un senso di sconforto, quasi di rifiuto per tutto questo. Viene il vomito. Viviamo in un Paese, e certo non lo scopriamo ora e oggi, nel quale in cui chi vuole lavorare bene salta in aria come se niente fosse e con queste persone ogni volta salta un pezzo di noi e con noi un pezzo di Stato. Questo maledetto Stato che tanto cerchiamo di difendere, di conquistare, di tutelare: lo Stato!
Io non so più cosa sia questo Stato, a cosa serva e cosa serva morire per esso. Eppure dentro c’è una particella di luce che spinge noi tutti a volere di più, a sognare un mondo diverso semplicemente più onesto e giusto almeno maggiormente tendente a questo.
Mi viene il vomito ora a pensare a quello che sto scrivendo, a quello che scriveranno altri, alla fiaccolata nel Paese, ad una scultura di ricordo, alle infamità e alle imprecisioni che qualcuno racconterà, al ricordo che magari non ci sarà più, alle parole dei mafiosi che siedano in parlamento e nella regione. Vomito al pensiero del qualunquismo e del populismo che verrà fuori, vomito pensare a molte facce che sfileranno.
Il Parlamento ha dato quest’estate l’immagine più brutta e vera di sè con la lotta tra i clan parlamentari. Si dividono il potere, i soldi, il Paese nello stesso modo in cui fanno le mafie e nello stesso modo in cui hanno fatto i clan cammorristici nel Cilento.Camorra e parlamento speculari, uguali nei modi, negli atteggiamenti e nella sostanza. Si guardano negli occhi e si comprendono e si capiscono. Condividono la stessa cultura, la stessa saliva, la stessa lingua. Al di là dei dialetti parlano lo stesso linguaggio, alzano la stessa voce, la stessa mano.
Nello stesso modo noi cittadini liberi dobbiamo guardarci negli occhi e capirci, comprenderci, unirci e riprenderci o forse prenderci per la prima volta ciò che crediamo giusto e nostro!
Ero sul divano a casa mia tempo fa quando ammazzarono Giovanni Falcone, mi venne un moto che tutt’ora ho dentro e come me migliaia di persone in questo Paese che con dispiacere mi sento di dire che fa più schifo di altri.
I moti sono le corde dell’anima. Ed è per la dignità e la verità di quest’anima collettiva che continuiamo a costruire l’incostruibile, che continuiamo a sognare l’insognabile e a perseguire l’imperseguibile.
Roberto Fico (Movimento 5 Stelle Campania)