Anche la stagione venatoria 2012 – 2013 si è conclusa in Italia con un tragico bilancio. Secondo l’Associazione Vittime della Caccia in soli 62 giorni venatori effettivi (dal 1 settembre al 31 gennaio) si sono registrati 21 morti e 96 feriti umani durante le battute di caccia (2 morti e 1 ferito sono bambini impallinati!) di cui 3 morti e 16 feriti tra la gente comune.
Sul fronte bracconaggio le associazioni per la tutela faunistica LEGA ABOLIZIONE CACCIA e C.A.B.S. (Comitato internazionale contro lo sterminio dell’avifauna) ricordano che sono stati 380 i casi di bracconaggio gravi, di cui si è venuti a conoscenza nel corso del 2012-2013 in tutta Italia, perpetrati da cacciatori veri e propri ovvero in possesso di licenza di caccia e porto d’armi.
Ne è emerso un quadro allarmante: almeno 1.167 cacciatori sono stati colti in flagranza di reato, a cacciare in aree protette, a catturare animali con trappole, reti o archetti, a usare richiami illegali per attrarre più esemplari da abbattere e soprattutto ad abbattere specie protette e particolarmente protette. Il quadro non tiene conto degli illeciti amministrativi che non sono di competenza dei tribunali, ma delle Province. Minore il numero di reati venatori perpetrati da persone del tutto prive di licenza di porto di fucile ad uso caccia.
Infine la LIPU nei suoi centri di recupero distribuiti fra le varie regioni ha soccorso 128 animali selvatici impallinati, di cui 85 rapaci (fra allocchi, aquile minori, falchi, gheppi, gufi, poiane, civette), con 69 morti in seguito alle ferite, 17 curati e rimessi in libertà, gli altri ancora in degenza.
Sull’isola di Procida (NA) a completare la serie di illeciti riscontrati negli ultimi anni in materia venatoria (caccia in periodo di divieto, in giorni di divieto, uso di richiami elettromagnetici, caccia in riserva naturale con armi clandestine …) nel primo pomeriggio del 21 dicembre si è verificato un atto di bracconaggio a danno di una Poiana (Buteo buteo), un rapace appartenente a specie protetta. L’animale dopo essere stato ferito da un indefinibile sparatore è precipitato ormai morto sul campo sportivo “Mario Spinetti”, in un luogo aperto al pubblico, evidenziando lo spettacolo indecoroso compiuto dal mentecatto di turno.
Il custode della struttura sportiva ha recuperato la Poiana affidandola alle guardie volontarie della LIPU che hanno provveduto a trasferirla presso il centro recupero animali selvatici di Napoli gestito dalla Asl e dalla Facoltà di Veterinaria della Federico II. La radiografia effettuata pochi giorni fa sul cadavere della Poiana ha evidenziato la presenza di almeno 5 pallini di piombo che hanno colpito gli organi vitali provocandone l’arresto cardiaco. Ennesima testimonianza di inciviltà venatoria!