"Costruiamo un Movimento per le Isole". Intervista a Tommaso Forestieri

Tommaso Forestieri - Procida TVProcida – Tommaso Forestieri, lo squalo rosso, in una veste tutta nuova, lancia l’idea di un movimento trasversale, lontano dagli schemi partitici e dai giochi politici.

L’obiettivo?

Traghettare cittadini e istituzioni verso un nuovo modo di pensare e agire, giovane e virtuoso, un meccanismo che si rapporta al modo di intraprendere la politica. Da qualche mese ad oggi assistiamo ad un particolare fermento nel panorama politico sociale del territorio procidano, tendente a ristrutturare le fondamenta di un pensiero, di una pratica che hanno caratterizzato la vita della nostra comunità isolana, per troppo tempo “adagiata” sulle sue abitudini ma, come ha dimostrato il convegno sui comuni virtuosi, una piccola scintilla dentro di noi brilla. Tommaso Forestieri, poliedrico e attivo come non mai, intende dare vita a un nuovo movimento, che superi gli schieramenti politici, ma che, come un’ onda, travolga le vecchie abitudini e cambi il modo di pensare e di agire dei procidani, “Il mio compito sarà traghettare un contenitore che ha un solo obiettivo, semplice: creare una grande movimento, una fucina di idee, un punto di incontro, trasversale, dove i nostri valori naturali sono al primo posto . E’ tempo di cambiare il nostro modo di pensare, di agire e di intendere la politica, che non è l’ arte del possibile – ci spiega Tommaso – ma impegno sociale, e si può fare politica anche senza un partito”. Il corpo sociale dell’ isola è ancora disgregato c’è qualcosa che ci frena, siamo scollegati e le belle iniziative sono troppo spesso individuali o isolate. La chiave del coinvolgimento sta proprio nel cittadino e nella consapevolezza dell’ importanza di un impegno maggiore alla “vita pubblica”. Sul terreno della politica si tenta da qualche tempo, di chiudere un “accordo” con l’obiettivo di trovare un nuovo volto di rappresentanza e riorganizzare le forze politiche. Vi partecipano alcune categorie sociali, in particolare quelle dell’impresa e dei liberi professionisti. In questo clima ascoltiamo spesso interventi che parlano di necessità della promozione e valorizzazione della cittadinanza attiva e della ricchezza del nostro tessuto civile. Ma il confine tra il nuovo protagonismo e il sostegno di tutte queste belle idee è sottile.

Chiedo a Tommaso, da politico esperto e attualmente vicino al partito di Di Pietro l’ IDV, un parere su Agenda21, che personalmente ritengo offensiva nei confronti dell’ umano intelletto, il quale in maniera esaustiva ci illumina:

“Agenda21 è uno strumento vacuo e superato, le forme di partecipazione dal basso efficaci sono lo statuto e le consulte, che seppur esprimenti pareri non vincolanti, forniscono precisi orientamenti da tenere in considerazione.” Le cause della mancata partecipazione credo vadano ricercate in un duplice aspetto: quello di una nostra scarsa consapevolezza circa l’utilità di partecipare alla discussione politica e sociale ma anche di una sottovalutazione degli attori pubblici. Puntare sui giovani sembra facile ma è vero il contrario: con i giovani è necessario avere un approccio culturale diverso e trasversale, fuori da uno schema partitico, fondato sulle relazioni umane, sulla socializzazione delle esperienze e dei saperi, costruendo su queste basi un nuovo senso di appartenenza e di identità collettiva ma soprattutto “isolana”, tema caro a Tommaso che crede fermamente nell’  utosufficienza dell’ isola e che non disdegna l’ idea dell’ “Arcipelago”: “In vista del federalismo fiscale le isole rischiano di diventare un quartiere del comune di Napoli, e qui mi viene in mente il sogno del sen. Lauro, non possiamo sottovalutare la nostra “diversità” e il nostro ruolo…tanto invece abbiamo in comune con le altre isole: i trasporti, l’ elettricità, la scuola, la sanità, l’ edilizia, l’ acquedotto…”

Chiedo a Tommaso a cosa serve cambiare volto alla politica se la cittadinanza rimane la stessa?

“Come saprai sono anche membro di Cittadinanza Attiva, che non dovrebbe essere solo il nome di un qualche soggetto nuovo o gruppo di volontari, ma il nome di tutti i cittadini che sentono il bisogno di guardare altri modelli, che non significa cambiare i nostri usi e costumi, bensì migliorarli. L’ amministrazione va stimolata e spronata, non serve rincorrere nuovi idoli: il cambiamento parte da noi, se noi saremo migliori, la nostra classe dirigente sarà migliore”.

Quale il primo obiettivo?

“La creazione di un contenitore, nel quale c’ è spazio anche per l’ Italia dei Valori, ma non solo, ribadisco l’ approccio trasversale, e l’ individuazione di due aree tematiche: ambiente e sociale, due grandi temi utili a ricucire il corpo sociale troppo segmentato dell’ isola.”

Un Movimento per le isole, che ci valorizza e che si pone come obiettivo principale l’ assunzione di responsabilità da parte del cittadino e delle istituzioni: la sostenibilità è un nuovo valore che deve radicarsi nella coscienza di tutti come nuovo stile di vita, lontano da ideologismi e fondamentalismi.

L’ ambiente è di per se un valore trasversale, ambiente è tutto ciò che ci circonda, ce lo ricorda la parola stessa, che ben si sposa con l’ idea di movimento che ha Tommaso, il quale vuole costruire e non distruggere, aggregare e non disgregare, credere nei valori e non strumentalizzarli, come troppo spesso invece accade. Lezioni di civiltà calate dall’ alto non servono a nulla, ma il buon esempio non ha mai fatto male a nessuno.

Sulla base di questa premessa non posso che augurare a Tommaso di “educarci” al meglio con la sua esperienza e volontà, l’impresa è ardua e gli occorrono i migliori auguri.

Manuela Intartaglia

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