PROCIDA – «Si ritorna alle origini! Finalmente l’attesa è finita!». Queste sono state le parole pronunciate dai ragazzi entusiasti di dover celebrare come di consueto la Sagra delle Alici tenutasi il 13 luglio scorso, presso il borgo dei pescatori della Marina (della) Corricella. Non vi ho mai partecipato ma quest’anno un gran senso di curiosità mi ha spinto a farlo. Sono stata accolta fin da subito dai componenti dell’Associazione Marina della Corricella, dove di sicuro non sono mancati i sorrisi, che si sono stampati sui volti di ognuno di noi e per quanti sorrisi avessi fatto le mie guance sembravano palloncini sul punto di esplodere.
Certamente duro e faticoso è stato il lavoro ma dobbiamo dire che ne è valsa la pena. Gli uomini si sono occupati dei lavori più pesanti e complessi, come pescare le alici oppure trasportare materiali pesanti come l’olio per friggerle; noi donne invece ci siamo occupate della lavorazione dei pomodori prima pulendoli accuratamente e inseguito tagliarli per poi realizzare le bruschette. Sentire il sole che mi sfiorava la pelle assieme al dondolio del vento, sentire il pomodoro sulle mie mani abbinato al suo profumo e guardare le mie mani screpolate e a tratti tagliuzzate mi hanno riportato indietro ad una ipotetica infanzia dove, di sicuro, tutti gli strumenti telematici che oggi conosciamo alla perfezione ancora non erano diffusi. Guardare negli occhi le persone che si trovavano attorno a me, sentire le conversazione anche più infantili mi hanno fatto riflettere, facendomi pensare che pochi sono i ragazzi che non fissano per ore lo schermo del loro telefonino ignari di quella che è la vita reale. Ma, segno di speranza, sono stati alcuni adolescenti del borgo che hanno collaborato attivamente con una voglia di fare che spiccava dai loro occhi e che devo dire superava le mie aspettative. Il tutto è iniziato con un’atmosfera a dir poco suggestiva, dove quasi tutte quelle lampadine sospese in aria sembravano i filamenti delle stelle. Lavorare dietro al bancone svolgendo mansioni se pur nel complesso semplici mi rendeva orgogliosa, vedere la Corricella strapiena di persone non poteva che rendermi felice, molto di queste oramai vengono appositamente a Procida solamente per questa Sagra; infine, non saprei mai come ringraziare questa fantastica associazione costituita da persone veramente di cuore che mi hanno riempito di premure, una vera e propria famiglia in più senza le quali niente sarebbe stato possibile e che hanno reso unico e speciale una singola giornata che volevo non finisse mai. Questa si è conclusa (a suon di cin cin) brindando tra di noi e mangiando, come da tradizione, una fetta di babà davvero squisito. Già mi manca tutto questo. Non vedo l’ora di ritornare di nuovo alle origini e per chi ancora non l’avesse fatto non sa cosa si perde.
BRAVA Michela questo tuo commento sulla sagra delle alici è molto garbato in poche parole hai centrato in pieno tutta la serata gioiosa e partecipante di tanti turisti e isolani, che si impegnano tanto per far si, che tutto vada bene e è andata ALLA GRANDE ! COME HAI scritto tu ,provarci per credere quanto è bello stare in una comunita” serena baciata dal mare. Complimenti!