Mentre su tutto il territorio nazionale da decenni è imposto il divieto assoluto di caccia da gennaio a settembre, sulle isole del Tirreno l’assenza di adeguati controlli lascia spazio a frequenti atti di bracconaggio anche a danno di specie protette, ed ecco che su Procida, Ischia e Ponza in primavera sono immancabili denunce e sequestri di armi a danno di incoscienti sparatori.
L’alba del primo maggio è stata salutata, a Procida, da numerosi spari di fucile che incalliti bracconieri ancora rivolgono all’ avifauna selvatica in questo periodo in migrazione verso i luoghi di nidificazione. L’intervento delle Guardie Venatorie Volontarie della LIPU nel pomeriggio dello stesso giorno in località Cottimo, ha permesso di individuare e denunciare all’Autorità Giudiziaria un bracconiere, già noto, che ha anche inscenato la fuga scomparendo dai luoghi di caccia.