PROCIDA – In queste ultime ore Don Lello Ponticelli, a nome del Presbiterio dell’isola di Procida, ha diffuso una nota sui social recante alcune indicazioni per i fedeli sulla base della normativa vigente per far fronte all’emergenza sanitaria da coronavirus.
“Carissimi, sappiamo quanto in questo momento sia ancora più importante poter elevare la nostra comune preghiera a Dio perché ci aiuti nell’ora della prova; in particolare riscopriamo quanto grande è il dono di poter partecipare alla S. Messa, soprattutto festiva, mentre sentiamo dolore e comprensione per tante sorelle e tanti fratelli che in alcune zone del paese non possono farlo nel modo consueto. Ma siamo anche fortemente consapevoli della necessità di rispettare le indicazioni sanitarie per la tutela della persona e della salute comune.
Pertanto, al fine sia di favorire la partecipazione alla Messa, sia del rispetto delle precauzioni richieste, alle Celebrazioni già previste dalle singole Parrocchie , in via eccezionale, ne aggiungeremo alcune altre che segnaleremo di volta in volta, secondo le possibilità e le necessità.
Sentiti i Parroci, nel prossimo fine settimana ci saranno alcune Messe in più come qui indicato:
Stasera, Sabato 7 marzo
Santuario di S. Giuseppe S. Messa ore 18.30
Domani, Domenica 8 marzo
Santuario di S. Giuseppe S. Messa anche alle ore 12.00
(oltre quelle delle 10,30 e delle 18,30)
Parrocchia S. Maria delle Grazie, oltre quelle già di orario, ci sarà anche una S. Messa alle ore 8.45 e una alle ore 12.00
Inoltre si invitano i fedeli a distribuirsi in modo più omogeneo alle celebrazioni prediligendo quelle notoriamente meno affollate (generalmente di primo mattino o la sera) e ad avere particolare cura nell’osservare le indicazioni già note.
In particolare si ricorda di
1) mantenere distanza minima di sicurezza (1 metro)
2) evitare il segno della pace
3) ricevere la santa comunione sulla mano
e di osservare tutte le altre dovute attenzioni a tutela della propria persona e degli altri.
Rivolgiamo a Dio la comune preghiera e supplichiamo l’intercessione della Madre nostra, Maria, salute degli infermi, in un filiale e comune affidamento”.