Il risveglio fu molto drammatico, era dalla tenera età che sognavo ad occhi aperti guardando dalla riva l’orizzonte. Immaginando porti pieni di barche che un domani vi sarei salito sopra per andare chissà dove. Stavo così bene sul mio isolotto e dicevo tra me: Il domani poi verrà. Ma di brusco fui svegliato, Svegliati Arturo. Il ragazzo che dalla riva guardava quelle manovre fatte da uomini grossolani con corde lacerate, quasi rotte, annodare e riannodare. Di colpo mi sentii chiamare: Arturo, il piccolo Arturo è rimasto lì sulla riva. Adesso sei grande. Sei comandante di una nave che a volte puoi ancora sognare.
Annarosaria Meglio