PROCIDA – Che cosa è la paura? La paura è lo stato emotivo di repulsione o di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo che conduce ad un atteggiamento costantemente preoccupato e sospettoso tanto da indurre a precauzioni, spesso, fuori le righe tipo: girare sempre armato, oggi non solo contro i ladri ma contro l’incubo dei migranti; temere la presenza degli spiriti, dei tuoni, dei fulmini; del buio. Inoltre, nella percezione popolare, anche, la bruttezza o qualsiasi particolarità negativa fanno entrare nel labirinto dello spavento e del terrore. L’ansia della paura è dentro di noi. Ciascuno è angosciato da qualche cosa: dalle proprie sicurezze, certezze, malattie, dall’isolamento, dalla solitudine, dall’avvento barbarico. In tal senso l’immigrazione ha avuto una dimensione invasiva dentro la nostra “psiche” perché, consolidatoci in una atavica abitudine a vivere nella fortezza del proprio cortile, abbiamo smarrito del tutto il sano e tenero vezzo al dialogo, allo stupefacente confronto con le differenze. E qui entra in gioco una decisiva dicotomia sulla gestione della paura, che è patrimonio di tutti, tra chi tende a viverla sotto la tutela della “Dea Ragione”, impregnata di umanità operosa e chi urla, si agita, grida, affidandosi agli istinti animaleschi. Purtroppo tale tipologia di comportamento nella società attuale, e lo constatiamo nella quotidianità isolana, è ampiamente maggioritario tanto da essere diventato uno dei punti cardine della compagine governativa “ircocervo”, uscita vincitrice dalle urne del 4 marzo scorso. Emblematica, in tal senso, l’indicazione, da parte del ministro della salute e dell’Istruzione, di sostituire la certificazione ufficiale del distretto sanitario di avvenuta vaccinazione, con una semplice autocertificazione dei genitori per l’ingresso a scuola dei bambini. Eccoci ritornare alla preistoria in cui la cultura, la scienza assumono aspetti ostili alla vita dell’uomo. Così il vaccino, che ha salvato e continua a salvare l’infanzia e gli adulti dall’essere assaliti da terribili e mortiferi virus, assume la raffigurazione di un vampiro che succhia il sangue, in modo pestifero. Ciò è lo scivolare verso un burrone che conduce nella voragine della “disumanità” dove l’uomo rischia di diventare l’essere vivente più feroce e crudele del pianeta Terra.
Pertanto bisogna intraprendere una lotta titanica per impedire tale inquietante deriva.
Postilla finale: Da ostinati credenti della speranza, restando nell’ambito della nostra cara polis micaelica, noi “anziani” dovremmo sviluppare una vitale saggezza per contribuire a fare uscire dalla “morta gora” le nuove generazioni in cui sono avviluppate, invece di sollazzarsi nella raffigurazione di “naufraghi del proprio logoro egocentrismo” in conflitto con quello della modernità, senza una visione cosmica per superarlo, al contrario alimentando ulteriori tossine di “superba ostilità” dannose alla salute psicofisica della collettività.
Rispetto
le opinioni di tutti,ma questo articolo di Romano è la palese prova della sconfitta elettorale ,direi, quasi ,della
scomparsa dei partiti di sinistra che ,continuano a battere la strada della cecità assoluta verso un
problema,l’immigrazione, che sta “letteralmente ” facendo scoppiare l’Europa intera.
Trovo giusto che gli Italiani hanno cancellato dal panorama politico il PD e i suoi satelliti.