La fase iniziale del progetto spazio-adolescenti, promosso dal servizio Materno Infantile presso il Distretto di Procida, ha portato alla luce aspetti imprevedibili degli stati d’animo dei ragazzi dei vari percorsi scolastici. Infatti ciò che stupisce è la loro manifestazione di un’ampia carenza di affettività nell’ambito del nucleo familiare. Ed è stato talmente evidenziato da fare emergere una patologia dell’animo che definirei “spasmo-affettivo”. Ciò svela i disastri esistenziali che da più di trent’anni ha prodotto il dominio di una ideologia consumistica ed autoreferenziale dove l’essenza delle relazioni, sia all’interno della famiglia che della società, è rappresentata da una dimensione quantitativa e non qualitativa.
I figli, così, sono diventati più bestiole da ingozzare e soddisfare materialmente, in modo che non diano fastidio, che soggetti, seguendo i criteri dell’etica della responsabilità, d’aiutare a crescere e a raffinare nei valori del corpo e dello spirito.
Parimenti, l’altro epicentro formativo, la Scuola, non è stata pronta a procurarsi la chiave che aprisse la gabbia di solitudine in cui sono prigionieri. La quotidianità in classe diventa così noiosa, inutile, marginale e le esperienze veramente degne di essere vissute diventano, poi, le discoteche dove l’apice si raggiunge nei riti del sabato sera tra ballo e sballo, le palestre, i campi sportivi, non visto come esercizio saluta del corpo, ma come luogo di aggregazione e di autoaffermazione.
Ecco perché, lo scambio dei doni natalizi, non si deve ridurre in una mera mercificazione ma si deve trasformare in una rivoluzionaria catarsi attraverso il calore mediterraneo (tanto decantato), che colmi una parte notevole dell’inquietudine e delle ansie dei propri figli.