In uscita il nuovo libro di Giacomo Retaggio, “Campane e cannoni. Quando la storia non insegna”

PROCIDA – Il dott. Giacomo Retaggio, apprezzato medico e scrittore noto per il suo modo unico di raccontare spaccati di ambienti e personaggi dell’isola di Procida, torna nelle librerie, nelle edicole e nei canali on line, con una nuova pubblicazione, ambientata in un periodo che va dagli anni ’40 a metà anni ’50 del secolo scorso, dal titolo: “Campane e cannoni. Quando la storia non insegna”, edizioni Fioranna. Sono gli anni della seconda guerra mondiale e dell’immediato dopo guerra e Retaggio, sulla base dei ricordi e delle sue sensazioni inerenti personaggi, in gran parte, realmente vissuti e situazioni verificatesi nella Procida di quei tempi, ci accompagna in un piacevole percorso come solo un grande “raccontatore di storie” sa fare.

Retaggio mette in luce sistemi di vita, abitudini, metodi per sopravvivere, stati d’ansia, di dolore e di allegrezza in tempi dove l’obiettivo principale della gente era teso a non morire sia a causa delle nefandezze della guerra e poi, causa non secondaria, per la fame che attanagliava tutti o quasi.

Proprio in relazione al problema della fame c’era chi aveva grandissime difficoltà a sbarcare il lunario e chi, viceversa, ci marciava alla grande, vedi i contrabbandieri che erano capaci di guadagnare molti soldi sulle spalle dei poveri cristi che non sapevano come tirare avanti. La miseria ed il livellamento del popolo verso il basso fu una costante di quegli anni.

Anche sull’isola di Procida emerse una classe di neo-ricchi, i contrabbandieri per l’appunto, che stravolsero lo “status” della Procida anteguerra. Questi ultimi – come sottolinea lo stesso autore – sono sempre espressione di una realtà, quella procidana, inerente a quegli anni ed anche se inventati sono il prototipo di situazioni e di personaggi che potrebbero benissimo essere veri.

Il libro mette in evidenza, inoltre, anche l’intenso clima religioso che si respirava in quegli anni con la forte spiritualità dei Procidani di allora; il grosso ascendente sul popolo della classe clericale, per altro molto numerosa, faceva in modo che tutta la vita sociale procidana, anche se ridotta, ruotasse intorno alle parrocchie; l’importanza dei circoli di Azione Cattolica in contrasto con le associazioni giovanili fasciste.

Retaggio, inoltre, accende i riflettori anche sul periodo della rinascita del dopo guerra e della ripresa del comparto marittimi con la possibilità di imbarco sulle navi “Liberty”, donate dagli Americani. L’avvento dei “Liberty” tra cui spiccano nomi famosi come il “Giovanni Amendola” e il “Dea Mazzella” dell’armatore procidano Pasquale Mazzella segnò l’inizio della rinascita della vita marinara e di conseguenza anche della rinascita economica.

L’ultimo episodio, rigorosamente vero, mette in evidenza come la guerra, a volte, può generare del bene e determinare addirittura una situazione di alta spiritualità.

Attuale più che mai il messaggio di questo libro: il passato è un valore, una memoria che insegna al presente e prepara il futuro. Chi dimentica e non impara da esso, si espone inevitabilmente a un rischio: quello di doverlo rivivere.

blankIl lavoro verrà presentato giovedì 21 Ottobre alle ore 18,30, presso la sala consiliare “V. Parascandola” del Comune in via Libertà.

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