Ischia: Bocciata in prima elementare, i genitori scrivono al presidente Napolitano: "Intervenga Lei"

di Gennaro Savio*
Nelle settimane scorse ha indignato l’opinione pubblica nazionale la notizia della bambina ischitana bocciata in prima elementare alla quale, a detta dei genitori, visti i problemi di apprendimento riscontrati, la scuola non avrebbe fatto il possibile per affiancarle un insegnante di sostegno e permetterle, così, di raggiungere un sufficiente livello di apprendimento. Un’indignazione resa ancora più marcata dalla reazione decisa e senza indugi che hanno avuto i genitori della piccola Susy i quali, convinti di aver subito un’ingiustizia, hanno attivato tutti i meccanismi necessari affinché giustizia sia fatta.
Nei prossimi giorni sarà depositato il ricorso al T.A.R. ma nel frattempo mamma Maria e papà Salvatore, certamente non se ne sono stati con le mani in mano e hanno scritto una lettera al Presidente della repubblica Giorgio Napolitano in cui tra l’altro si legge: «Siamo i genitori della piccola A. – vi si legge – la bambina dell’isola d’Ischia non ammessa dalla classe prima alla classe seconda elementare, presso l’istituto comprensivo “Vincenzo Mennella” di Lacco Ameno, uno dei sei comuni dell’isola d’Ischia. Le scriviamo perché riconosciamo in lei il massimo rappresentante delle istituzioni, garante della giustizia sociale, dell’eguaglianza e della concordia sociale del nostro amato Paese.
Il caso di nostra figlia è triste e a tratti sconvolgente, non fosse altro che per il fatto che tutti gli atti prodotti dalla scuola durante l’anno scolastico 2010/2011 evidenziano le gravi difficoltà di natura psichica della nostra bambina, con conseguenti gravissime difficoltà nel naturale apprendimento di un alunno di sette anni.

Nonostante tutte queste relazioni in nostro possesso (relazioni degli insegnanti durante l’anno, relazioni foniatriche degli specialisti che l’hanno seguita dopo l’invito pervenutoci dalla scuola ad effettuare tali visite), la Scuola non si è mai premurata di assegnarle l’insegnamento idoneo alle sue difficoltà, pur segnalandocele a più riprese ed in modo chiaro ed inequivocabile.

Alla fine dell’anno scolastico riceviamo la drammatica comunicazione della non ammissione della bambina alla classe seconda, come fosse il frutto puro e semplice di una mancanza di impegno ed applicazione da parte dell’alunna. Inutile dire quanto la notizia sia stata devastante per l’autostima, l’amor proprio e la considerazione di se stessa di nostra figlia, oltre a far rimanere naturalmente senza parole, nonché indicibilmente amareggiati, noi, suoi genitori. Ciò che contestiamo in primo luogo al corpo insegnante della scuola comprensiva Mennella di Lacco Ameno non è la correttezza giuridica della loro azione, sulla quale deciderà com’è giusto e nel rispetto delle istituzioni il Tribunale Amministrativo Regionale, ma bensì la mancanza di qualsivoglia sensibilità pedagogica, disancorata dal contesto sociale nel quale avviene la normale vita della scuola: come si può “bocciare” (ed usiamo a proposito tale forte termine perché è in questo modo che la nostra bambina, di appena sei anni, si è sentita etichettare da amici e compagni di scuola “sei stata bocciata”) una alunna con gravi lacune nell’apprendimento, certificate dai verbali della scuola stessa, senza comprendere l’inutilità del provvedimento, i danni che si fanno emergere nella sua psiche già fragile, il regresso che ne scaturisce laddove invece la scuola dovrebbe essere progresso intellettuale e sociale? Tutto ciò detto, facciamo appello alla S.V. illustrissima perché voglia intervenire in qualsiasi modo le sia possibile, compatibilmente con il suo ruolo e i suoi impegni».

I genitori, intanto, sottolineano come la scuola abbia consegnato loro dei documenti in cui si sottolineavano le difficoltà di apprendimento della piccola Susy. E allora perché non è stata affiancata da un insegnate di sostegno, continuano a chiedersi?

Intanto nelle ultime ore alla già vasta documentazione prodotta sul caso, si è aggiunto un certificato del Primario neurologo di un noto Ospedale napoletano il quale, oltre a sottolineare le difficoltà della piccola Susy, consiglia la logopedia a scopo pedagogico, esercizi di lettura e scrittura, l’insegnante di sostegno e l’inserimento in II classe.

Noi, in attesa che il T.A.R. decida da che parte sta la ragione, riteniamo che la bocciatura di un’alunna alla prima elementare rappresenta sicuramente una sconfitta per l’intera comunità ma soprattutto per quella Istituzione dello Stato che avrebbe dovuto trovare il modo affinché la piccola Susy potesse comunque essere promossa in seconda.

*Direttore di PCIML-TV

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