Ischitani e Procidani, mobilitiamoci a difesa del nostro diritto alla giustizia.

CONTRO LA CHIUSURA DELLA SEDE DISTACCATA DI ISCHIA DEL TRIBUNALE DI NAPOLI!

di Domenico Savio*

Lunedì 21 dicembre 2009 dalle ore 9,30 manifestazione popolare a Ischia in via Michele Mazzella nell’area di parcheggio antistante la Sede distaccata del Tribunale di Napoli. I Cittadini di Ischia e Procida e tutte le forze politiche, sindacali e associative democratiche e antifasciste sono invitate a partecipare coi propri simboli, bandiere e striscioni per difendere un diritto sociale fondamentale.

L’importante manifestazione è stata promossa dal Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, l’unico partito politico italiano concretamente e quotidianamente impegnato a difendere veramente e concretamente i diritti, i bisogni e le aspettative di miglioramento delle difficili condizioni di vita delle masse lavoratrici del braccio e dell’intelletto. Noi comunisti quando parliamo di giustizia nella società borghese e capitalistica, com’è quella italiana, diamo per scontato che per le masse lavoratrici e popolari si tratta di una giustizia sociale disuguale e prevalentemente corrispondente agli interessi sociali della classe padronale, basta osservare il diritto costituzionale e legislativo dei padroni di sfruttare i lavoratori dipendenti, di assumerli e licenziarli quando vogliono, di sottometterli al loro potere economico e sociale e di arricchirsi col lavoro altrui per convincersi della giustezza di quanto affermiamo.

Ora a noi isolani il potere politico amministrativo locale e quello governativo con la possibile e imminente chiusura della Sede distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli, per motivi di sicurezza, ci toglierebbero anche la possibilità di poterci rivolgere alla giustizia e difenderci direttamente sull’Isola per far valere i nostri pochi e deboli diritti di lavoratori dipendenti sfruttati, pensionati, autonomi e di cittadini in genere.

L’attuale palazzo di giustizia di via Michele Mazzella a Ischia da anni ha bisogno di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ampliamento per corrispondere alla piena e completa attività giudiziaria, ma il comune di Ischia e le altre amministrazioni comunali dell’isola non hanno, irresponsabilmente e colpevolmente, risposto alle molteplici sollecitazioni che venivano dai vertici della Magistratura napoletana e dall’Associazione forense isolana, mentre il Ministero di grazia e giustizia dice che al momento non ha i soldi per finanziare il progetto di messa in sicurezza e di ampliamento della struttura, per un costo dei lavori da eseguire che oscillerebbe tra i tre e i quattro milioni di euro. Inoltre, lo stesso Ministero non provvede ad adeguare gli organici della Magistratura, a partire dai cancellieri, e a dotare gli uffici del necessario materiale di cancelleria, carenze che sono di una gravità estrema e che mettono seriamente a rischio l’attività della giustizia italiana, compreso il funzionamento della Sede di Ischia.

E’ una vergogna intollerabile del potere politico locale e nazionale. Il governo capitalistico mentre elargisce finanziamenti pubblici a banchieri e industriali, non fa pagare o sostiene di voler abbassare le tasse ai potenti, fa rientrare quasi completamente detassati e senza alcun’altra sanzione amministrativa e penale i capitali prodotti in Italia ed evasi  illegalmente all’estero dai capitalisti  e finanzia le missioni militari all’estero contemporaneamente taglia i finanziamenti ai servizi sociali essenziali, quali l’attività giudiziaria, la scuola, la ricerca scientifica, l’assistenza sociale, la sanità, le future pensioni dei giovani, eccetera. Questa è l’ingiustizia, la disuguaglianza e la discriminazione sociale del potere politico borghese di centrodestra e centrosinistra che da decenni governa il nostro paese.

La chiusura della Sede distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli sarebbe una vera sciagura sociale per tutti gli isolani e per quanti a vario titolo svolgono attività sull’isola, che per potersi difendere dalle ingiustizie altrui sarebbero costretti a recarsi presso il Tribunale di Napoli, che si trova al Centro Direzionale verso Poggioreale, perdere intere giornate di lavoro, sostenere spese di viaggio e di ristorazione, pagare giornate di lavoro e spese di viaggio e di vitto ai probabili testimoni. Inoltre gli avvocati sarebbero costretti ad aumentare gli onorari professionali, mentre a spese della collettività i comuni dovrebbero sostenere i costi di viaggio dei propri dipendenti chiamati dalla Magistratura a riferire, in particolare, sulle violazioni ambientali e urbanistiche. In più senza la Sede del Tribunale l’isola sarebbe socialmente più povera e aumenterebbero paurosamente le ingiustizie sociali pubbliche e private.

E’ per questi motivi che dobbiamo difendere con ogni mezzo possibile la presenza e il pieno funzionamento della Sede distaccata del Tribunale di Napoli a Ischia o in qualsiasi altro comune dell’isola, che dobbiamo rivendicare e pretendere dalle amministrazioni comunali, in modo particolare da quella del comune di Ischia, e dal governo nazionale ogni impegno economico necessario per garantire l’attività di questa Sede istituzionale. Tocca alle amministrazioni comunali trovare immediatamente i locali alternativi necessari per consentire la realizzazione dei lavori alla sede storica e al governo di finanziare immediatamente l’opera. Di locali se ne possono reperire immediatamente all’interno del Polifunzionale o del Palazzo Reale di Ischia oppure prendendo in fitto una delle strutture adeguate private già esistenti sul territorio isolano, basta solo quella volontà politico-amministrativa che, purtroppo, sino ad oggi è mancata in chi ci amministra e governa.

La manifestazione indetta dal Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista ha lo scopo di difendere l’istituzione della Magistratura nell’isola d’Ischia e di scongiurare il pericolo della sua chiusura, di sensibilizzare l’opinione pubblica su di un problema sociale di interesse generale e di chiedere al potere politico di adempiere al suo dovere affinché tale istituzione non venga soppressa neppure per un giorno. L’iniziativa è una legittima e civile rivendicazione popolare alla quale invitiamo tutte le forze della società isolana a partecipare compatte e da protagoniste.

Isola d’Ischia (Napoli), 17 dicembre 2009.

* Segretario generale del P.C.I.M-L.

domenicosavio@pciml.org

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