PROCIDA – Se il titolo può apparire forte e crudo: ma è quello che penso veramente.
Voglio prendere spunto dal prossimo arrivo a Procida di 34 migranti, e fare una serie di considerazioni a suffragio della mia tesi, che possa portare ad UN MOVIMENTO SPONTANEO DI PROTESTA E DI LOTTA CONTRO QUESTI ARRIVI
A mio parere, non è una questione di più o meno umanità, di più o meno tolleranza, di più o meno fratellanza. Semplicemente, siamo ad un punto di non ritorno, cruciale perchè, con la previsione, nei prossimi anni, di milioni di arrivi, l’Italia e l’Europa rischiano la disintegrazione, l’implosione.
L’Italia non può permettersi di essere il ricettacolo principale di questi disperati, perchè non ci sono più, e sono finite da anni, le condizioni logistiche, economiche, spaziali, per accoglierne di più.
Faremmo un danno doppio a questa povera gente, che oltre all’onta che devono lasciare il loro posto natio, devono pure soffrire in terra straniera.
Una politica e un Papato, che hanno permesso l’arrivo indiscriminato a tutti, pure ai migranti economici, che sono la stragrande maggioranza, a differenza di quelli che sono scappati dalle guerre (che sono la minoranza) e, a cui, giustamente, si è dato accoglienza, poteva, forse, evitare le centinaia di morti in mare.
A mio parere, il Governo e il Papato doveva ” GOVERNARE ” il fenomeno, invece, hanno preferito mettersi le bende agli occhi, l’uno teso ad assecondare il secondo, per accalappiarsi il voto dei cattolici, l’altro con lo sguardo rivolto solo a favorire nuovi ” adepti “.
E’ tempo di smuovere le coscienze.