ridicolo [ri-dì-co-lo] agg., s.
agg. -1 Che fa ridere per la sua comicità; che provoca derisione per la sua goffaggine, assurdità ecc. – 2 estens. Che non merita considerazione, per la sua inadeguatezza o per la sua assurdità SIN risibile: queste pretese sono assolutamente ; di scarso rilievo o valore SIN irrisorio.
“Punto, punto e virgola, due punti, lasciamo stare, poi dicono che siamo meridionali, provinciale, meglio abbondare.” (storica battuta comica : Totò Peppino e a Malafemmena 1956)
Qualcuno direbbe: ma che ci azzecca? Bèh; Tant pe fa v’rè !
Forse qualcuno stimolato dall’articolo apparso su TgProcida: “La guerra dei manifesti.” Non gli è garbato sentirsi escluso.
Massima solidarietà ai commercianti procidani:
Proviamo a fare un po’ i conti,con i “piedi per terra” SENZA demagogia.
1. La crisi non è sola dei commercianti, che sia ben chiara,è di tutti, i cittadini, le massaie, le intere famiglie acquistano dove trovano risparmio, per far fronte fino a fine mese.
2. Altro aspetto: forse non è chiaro a molti che, in questi ultimi anni i procidani sono diminuiti, non guardiamo il numero anagrafico degli abitanti, non è reale, il fatto è dovuto all’emigrazione di tantissimi giovani, e giovane coppie, che risultano ancora a Procida, da aggiungere i residenti d’oltremare che si vedono per due mesi durante l’anno, e comunque spendono quasi niente..
300/350 attività commerciali, per una “utenza di 8000 consumatori, di cui 6000 nell’ambito “mangereccio” “sono assorbiti” dai tre grandi distributori sull’isola.
4. “la crisi è di tutti,”ma non possiamo pensare neanche di continuare ad occupare tutti i buchi dell’isola, per fare i bottegai, e poi lamentarci.
5. Non ultimo, molti dei nostri commercianti (x uso famigliare) sono contro corrente all’invito del manifesto.
Un manifesto andrebbe fatto con l’invito di guardare la provenienza del prodotto e non acquistarli se provengono delle Regioni che trovansi a nord di Gaeta, così un certo Boss la smette di cantare con il federalismo fiscale.
Dicette Pulicenella: “Pe’ mmancanza ‘e denare, quanta scampagnate ca m’aggio perzo!”.
Sparte ricchezza e addeventa puvertà ( proverbio napoletano)
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